Lettera aperta di LR a Gaetano Cimmino, neosindaco di Castellammare di Stabia

editoriale di Maurizio Cuomo

Carissimi, il popolo elettore (dall’alto della sua sovranità) ha stabilito che Gaetano Cimmino divenisse Sindaco di Castellammare di Stabia. Nella certezza che il neoeletto primo cittadino, farà il possibile (e auspichiamo anche l’impossibile) per realizzare il proprio programma elettorale e che ciò avvenga con serietà e nella massima trasparenza per il bene di Castellammare e dell’intera comunità stabiese, avendo oggi, finalmente un nome a cui poter indirizzare denunce e richieste, al neoeletto primo cittadino, chiediamo di curare e salvaguardare: storia, natura, cultura e tradizioni stabiesi e di mettere in pratica ciò che da anni, con impegno, nel nostro piccolo, divulghiamo mediante il nostro portale web.

“Egregio Signor Sindaco, come Lei di certo saprà, Castellammare vanta una storia importante… ogni vicolo, ogni angolo, le vecchie chiese, gli antichi portoni, i basoli consunti delle strade del centro antico raccontano fieri di una nobile città caduta in disgrazia, la mortificante situazione attuale è lampante: il verde pubblico abbandonato (paradossalmente nella “Città delle Acque” le piante muoiono di sete); la Cassarmonica, monumento tra i maggiori simboli di verace stabianità, vandalizzata e abbandonata al suo destino; due impianti termali, nei tempi d’oro attrazioni turistiche di gran lusso, chiusi e inoperosi da anni, chiedono inascoltati giustizia; un Antiquarium e le nostre Ville romane, relegate dal “Sistema” (per arricchire le tasche altrui) ad essere ingiustamente brutto anatroccolo che non diverrà mai cigno; i nostri boschi ed il Faito, da sempre luoghi di delizia e di refrigerio estivo, giacciono in totale becero abbandono; per non parlare della nostra linea di costa, una distesa di sabbia che potrebbe far invidia alle più blasonate città marittime, risulta essere tanto bella quanto inquinata; che dire poi delle tradizionali peculiarità offerte dal nostro territorio: le acque termali medicamentose, il celebre biscotto di Castellammare, il rinomato carciofo di Schito, allo stato attuale risorse praticamente inutilizzate, stessa amara sorte se parliamo di Cultura, lo stabiese per sua indole dimentica i suoi fratelli illustri: Bonito, Viviani, Denza, Cosenza, Filosa, Ruccello, sono solo alcuni dei tanti figli che hanno dato lustro a Stabia e che oggi non sortiscono alcun vanto.

Ebbene, Signor Sindaco, come certamente sarà di sua conoscenza, il paradossale elenco degli orrori stabiani è molto lungo e ampio e nel dipanarlo tutto in un modesto editoriale, si rischierebbe di cadere nella più banale ed inutile retorica, in estrema sintesi: “Castellammare, benedetta da Nostro Signore, è maledetta dagli uomini ingrati che ci vivono”.

L’assurda situazione accennata, è oltremodo irritante ed è ora di mettere la parola fine e di porvi rimedio, da Lei che si definisce un giovane quarantenne innamorato della terra in cui vive, pretendiamo molto! Lei oggi ha la possibilità di invertire la rotta e di cambiare le sorti della Sua/nostra città agonizzante, vittima di atavici errori perpetrati con dolo e colpa

Con l’auspicio che la cittadinanza possa fare finalmente la sua parte e che per il bene comune l’opposizione politica sia intelligente, e faccia da sprone giusto e leale in maniera da non ostacolare per mero e inutile ostracismo fine a se stesso, nel chiederle di non deludere le nostre aspettative (mi raccomando abbia sempre ben in mente che la nostra bellissima Città non merita la mortificazione di questi anni), facciamo a Lei e a tutti coloro che in amministrazione comunale avranno l’onere e l’onore di coadiuvare i suoi lavori, il nostro in bocca al lupo, nella speranza di rivedere risorgere il prima possibile la nostra sempre e comunque bella Castellammare di Stabia!

Un pensiero su “Lettera aperta di LR a Gaetano Cimmino, neosindaco di Castellammare di Stabia

  1. Catello Izzo

    Ogni stabiese non può che plaudire e unirsi agli auguri fatti al nuovo sindaco da parte del “Libero Ricercatore”. Purtroppo i problemi di Castellammare sono veramente tanti e duri da risolvere e si sono creati per la scarsa lungimiranza delle amministrazioni che si sono succedute. Si spera che questa nuova sappia investire sul futuro della Città e tenga in conto che solo gli investimenti innescano “il volano” per far partire l’economia da troppo tempo repressa. E’ solo da tale “spinta” che deve derivare il benessere dei cittadini e non con la polverizzazione delle già scarse (?) risorse.
    Con i migliori saluti, Catello IZZO

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