Antonio Asturi

Antonio Asturi

a cura di Giuseppe Zingone

Antonio Asturi, nasce a Vico Equense, il 2 novembre 1904 ed ivi muore il 3 gennaio del 1986, la sua fama, la sua notorietà, sono ben radicate a Castellammare, il nostro sito custodisce con amore e gratitudine la bella foto davanti all’ingresso dell’antiche Terme del pittore vicano, donataci dalla Signora Serafina Asturi.

Asturi alle Terme Stabiane (foto gentilmente concessa dalla sig.ra Serafina Asturi)

Asturi alle Terme Stabiane (foto gentilmente concessa dalla sig.ra Serafina Asturi)

Sono innumerevoli le tele del maestro e molto egli dipinse anche di Castellammare, io stesso ricordo di aver udito svariate volte il suo nome, in quelle intense discussioni fatte dagli appassionati dell’arte pittorica. Che fosse un pittore famoso lo avevo intuito già da adolescente, le opere di Antonio Asturi erano ricercatissime e proprio perché tali, molte erano anche le contraffazioni. Si sa, i grandi oltre ad essere ammirati sono anche o odiati o copiati come nel suo caso. Qualche tempo fa in un articolo di Piero Girace sul grande Vincenzo Migliaro, riportammo all’attenzione dei nostri lettori anche una bella fotografia che ritraeva i due giovani artisti con il grande pittore napoletano. Antonio Asturi, credo, fosse ben consapevole dell’importanza di Castellammare delle sue Terme e le miriadi di visitatori,  per la sua crescita e notorietà.

Il pittore Vincenzo Migliaro, tra Piero Girace ed un giovanissimo Antonio Asturi alle Terme di Castellammare. Di Migliaro, Girace scrisse: Questo era Migliaro – orgoglioso e modesto, popolare ed aristocrtatico.

In questo articolo, che giustamente deve occupare le pagine del più grande e notorio archivio culturale stabiese, cioè Liberoricercatore, Antonio Asturi, non poteva mancare. Lo facciamo in maniera diversa, a rendergli omaggio non saremo noi, che pur ne stimiamo le grandi capacità artistico-pittoriche, ma proprio il suo amico Piero Girace.

Divisorio

Antonio Asturi

Quante mostre ha fatto Antonio Asturi? Centinaia, ed in ogni parte di Italia. La laboriosità e l’infaticabilità sono doti tipicamente asturiane.

A vederlo, sembra un fattore di campagna. Ne ha, del resto, la scaltrezza e la tenacia. Esperimentatore di tecniche e modi pittorici diversissimi, da cui trae insegnamenti per gli ulteriori sviluppi della sua arte.

Una mano agile. Un occhio vigile e indagatore. Ciò gli permette di affrontare con disinvoltura il motivo e di realizzarlo spesso con facilità, non poche volte con un sincero impeto emotivo; ed in modo specialissimo nei suoi ritratti, in quei suoi ritratti a sanguigna, in cui dà conto del suo acuto spirito di osservazione e delle sue capacità espressive, non comuni.

E’ un pittore vivace ed inquieto: il suo linguaggio pittorico dipende quasi sempre dai suoi umori, dai suoi stati d’animo, dalla sua istintività che spesso non consente controlli. Questa è la ragione per cui Asturi non poche volte riesce disuguale ed ecclettico. Ma che importa? Egli non si propone programmi, non tollera i legami di una disciplina troppo rigida: si abbandona al suo estro, e realizza macchiette dense, in cui raggiunge sintesi impreviste, acquarelli tirati gù alla brava, freschi e fluidi.1

Aggiungiamo inoltre questa bella notizia:

Il Museo Aperto Antonio Asturi è una mostra permanente dedicata al pittore Antonio Asturi situata all’interno della nuova casa comunale di Piazzale Giancarlo Siani.

Antonio Asturi (1904-1986), pittore autodidatta, si è ispirato all’arte antica e contemporanea, sia napoletana che straniera. Pittore di sentimenti, ritrasse scorci vicani, maternità, ritratti di celebri personaggi, si è fatto interprete del pensiero d’oltralpe che agli inizi del Novecento raccoglieva a Napoli i maggiori consensi. É stato il conte Girolamo Giusso, passeggiando per le stradine di Vico Equense, a notarlo mentre ritraeva con molta bravura gli scorci di paesaggio e a fornirgli la sua prima scatola di colori.

Inaugurato il 20 maggio 2016, il Museo ospita circa 40 opere dell’artista donate dalla famiglia e si sviluppa secondo le tematiche più care al pittore vicano.

Articolo terminato il 7 marzo 2025


 

  1. Piero Girace, Artisti Contemporanei, Napoli, Ed. E.D.A.R.T., 1970, pag. 635.

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