Consalvo Carelli e Castellammare

Consalvo Carelli e Castellammare

di Giuseppe Zingone

Consalvo Carelli, autoritratto

I Carelli

La famiglia Carelli è originaria di Noci (Bari). Raffaele Carelli nacque a Monopoli il 25 settembre del 1795 da Settimio Carelli, pittore storico e decoratore.
Lord Napier racconta che Raffaele nel 1812, già era noto per eseguire piccoli ritratti e si era fatto una certa fama a Bari dove dimorò un anno.
Il 15 agosto del 1815 arrivò a Napoli dopo un pittoresco viaggio e vi fu accolto da uno zio canonico. Entrato nello studio del restauratore Ciappa, ebbe la fortuna di conoscere il poeta Gioacchino Ponte, che lo presentò in casa Meuricoffre,1dove conobbe la celebre cantante e pittrice di ritratti in miniature, Celeste Coltellini,2con la quale studiò e di cui sposò, qualche anno dopo la nipote Rosa. Nel 1818 gli nasceva il figlio Gonsalvo. E nel 1819-1820 lo ritroviamo nello studio di Pitloo pel quale dipingeva le figurine nei paesaggi. Qui conobbe Gigante, Vianelli, lo Smargiassi e si legò d’amicizia con essi, dedicandosi, più che per l’innanzi, al paesaggio.

Raffaele Carelli, Porto di Castellammare

Consalvo o Gonsalvo, primogenito di Raffaele, nacque il 15 marzo del 1818 nel villaggio dell’Arenella, nella stessa casa ove vide la luce Salvator Rosa.
Precocissimo espose, a 12 anni, due seppie nella Mostra di Belle Arti del 1830; E nel 1833, un grande disegno acquerellato di Piazza Vicaria, acquistato dalla Regina Madre Isabella, e con altri 16 studi di paese, lodati da Michele Ruggiero, ottenne la medaglia d’argento di prima classe.
Espose ancora alle Mostre napoletane del 1835 e del 1837 e in questo anno si stabilisce a Roma col fratello Gabriele, avendo ottenuto una pensione dal Governo.
A Roma si fa amico del Pinelli e di molti stranieri e apre due mostre personali in un locale di piazza del Popolo, il 15 Aprile del 1840 e il 28 Aprile del 1841; ma fino dal 1840 era tornata a Napoli aveva esposto nello stesso anno 1841 vari paesaggi romani e il noto dipinto la <Solfatara vista dalla cima degli Astroni> che fu acquistata dal Re (Quadreria di Capodimonte). E verso la fine del 1841, con forti raccomandazioni della Regina di Napoli per Luigi Filippo, parti per Parigi.
Qui si rese noto con copie ad acquerello dei capolavori del Louvre, espose ai Salons del 1842 e 1843, ottenendo le medaglie di argento e d’oro ed ebbe commissione di paesaggi decorativi in alcune sedi di ministeri, nel Palais e nella galleria di Versailles. Ammalatosi, dovette nel 1844 abbandonare la nascente fortuna e ritornare in patria, dove, con una veduta romana conquistava nella mostra del 1845 la medaglia d’oro e un’altra in quella del 1848. Anche a lui nel 1845 l’imperatore di Russia avevo commesso due grandi vedute di Napoli, ora a Leningrado.
Per commissione di Alessandro Dumas, suo intimo amico, disegnò un album di 150 vedute del reame per Napoleone III, un’altro del lago Fucino per il barone di Salamanca, e un viaggio da Napoli a Roma, oltre a soggetti del brigantaggio per il re Vittorio Emanuele II, nonché molti acquerelli e due grandi vedute di Napoli.
Fu maestro di disegno e di paesaggio della principessa di Piemonte, l’affascinante giovanissima Margherita di Savoia, che lo ebbe sempre carissimo. Fu ancora maestro di Sua Altezza Imperiale la principessa Olga di Russia.3Nel 1867 Gonsalvo toccava all’apice della fortuna e della gloria, chè ogni ricco straniero si faceva accompagnare allo studio dell’artista per farne la personale conoscenza e gli acquisti.
In età ancor giovane ebbe a soffrire con gli occhi, ma continuò a dipingere, con passione, fino a qualche settimana prima della morte. Il 22 dicembre del 1900 nel palazzo Giordano a Piazza della vittoria esalava l’ultimo respiro un artista del colore e della parola un grande Maestro di elevata cultura. Fu il piacevole volgarizzatore delle grazie colorite e decorative della scuola di Posillipo.4

Articolo terminato il 12 novembre 2022


 

  1. Nella Napoli del XIX secolo, il cognome Meuricoffre era sinonimo di banchieri. Questa famiglia, originaria del canton Turgovia, ha ricoperto un ruolo di primo piano nell’economia meridionale.
  2. Celeste Coltellini, soprano italiano (1760-1828), sposò a Napoli il banchiere svizzero Mericoffre, titolare di una banca nella città partenopea.
  3. Ol’ga Konstantinovna Romanova, Ol’ga Konstantinovna era la seconda figlia del granduca Konstantin Nikolaevič Romanov e di sua moglie, la principessa Alessandra di Sassonia-Altenburg, divenuta, dopo la sua conversione alla religione ortodossa, la granduchessa Aleksandra Iosifovna di Russia. Da parte di padre, Ol’ga era la nipote dello zar Nicola I di Russia e della zarina nata Carlotta di Prussia mentre, da parte di madre, aveva per nonno il duca Giuseppe Federico di Sassonia-Altenburg. (info tratte da Wikipedia, l’enciclopedia libera).
  4. Consalvo Carelli, tratto da: Domenico Maggiore, Arte e Artisti dell’Ottocento napolitano e scuola di Posillipo, Napoli 1955, pag. 27-30.

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