Lettere alla redazione 2012

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione: gli annunci, i vostri messaggi e gli eventi segnalati alla Redazione nel 2012.

giovedì 13 dicembre 2012 (signora Lina)

La signora Lina pone una domanda (che abbiamo girato al nostro Giuseppe Zingone):
“Salve Sig. Maurizio. complimenti per il lavoro svolto solo che non ho trovato nelle Vs. rubriche il rosario che si canta per la dodicina all’Immacolata, anche quello è una tradizione stabiese. Sono due canti uno comincia con: “Iddio, ti salvi, oh giglio senza macchia, Iddio ti salvi, oh rosa senza spine”.
Attendo risposta. Lina.

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giovedì 13 dicembre 2012   (Aniello Lascialfari)

Il gradito invito di Aniello Lascialfari alla manifestazione “Il nonno racconta”:
“Noi stabiesi siamo fieri di essere nati in questa città e se andiamo a vivere in un altro paese, seppure definitivamente, non dimentichiamo mai il nostro vissuto in questa nostra cittadina ed è per questo che il giorno 15 dicembre, dalle ore 19,00 alle 21,00 (nel mio spazio di circa 20 minuti), ricorderò il nostro ill.mo concittadino e scrittore Gigi Nocera (traendo una sua pagina dal quaderno “Gli anni ’30 a Castellammare”, pubblicato da “liberoricercatore.it”).
Lo spettacolo, ideato da Anna Ingenito, intitolato “Il nonno racconta”, si terrà nello spazio libero della chiesa del Carmine di Castellammare di Stabia. Vi aspetto, siete tutti invitati!”.
Vostro, Aniello Lascialfari.

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domenica 9 dicembre 2012 (Lucio Sabia)

La missiva di Lucio Sabia, Delegato Tesoriere FAI Napoli:
“Cari amici, è con una enorme gioia che vi comunico che sono state consegnate al FAI ben 1555 schede, quasi tutte complete, per un totale di circa 17.000 firme.
Le firme on line sono state 640, che comunque conquistano il 13° posto assoluto a livello nazionale. Questo risultato è merito vostro che con abnegazione e tanta volontà, che ho potuto constatare ogni volta che vi ho incontrato, avete dimostrato che Castellammare di Stabia è, prima di tutto, storia, cultura, amore per l’ambiente e la natura. A questo punto ritengo che con oggi si è chiuso solo la prima tappa di un percorso che, in un modo o altro, ci porterà a godere della bellezza di questi luoghi che avete promosso. Giro a tutti voi il plauso, che è stato fatto a me personalmente dalla Presidenza della Campania e da tutta la delegazione di Napoli, che non credevano ai loro occhi per il risultato da voi raggiunto. Sicuramente nella provincia di Napoli siete al 1° posto per le firme. Questo comunque, come più volte detto, non significa ancora nulla. La commissione che analizzerà i voti darà il suo responso in primavera prossima. Manteniamo viva la speranza. Mi piace sottolineare che il vostro più grande successo è quello di aver smosso la coscienza in tanti concittadini ed aver risvegliato l’amore per questa città, che merita migliori fortune. Altro vostro successo è quello di aver fatto conoscere, all’ Italia che conta, quanta storia e cultura si nasconde in questa meravigliosa città, purtroppo conosciuta solo per gli aspetti negativi che l’attanagliano. Sono sicuro che insieme si potranno portare avanti altre iniziative belle, come è stata questa.
Ancora vi giungano le miei più sentite congratulazioni, vostro amico Lucio”

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martedì 4 dicembre 2012 (Ilenia Averaimo)

Il messaggio di Ilenia Averaimo:
“Salve, Vi scrivo questa mail, perché mi sono imbattuta nel vostro sito e ho letto il bellissimo articolo su S. Espedito scoprendo che a Castellammare c’è una chiesa con la statua del Santo. Solo che ho provato tante volte a chiamare al n. che ho trovato su internet, ma è inesistente, così ho chiamato ad un Monastero vicino e mi hanno detto che la chiesa è distrutta. Volevo sapere se è vero e se ci fosse la possibilità di visitarla, anche se chiusa. Mi scuso per il disturbo.
Saluti ILENIA”.

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mercoledì 21 novembre 2012 (Ferdinando Ippolito)

Ci scrive lo stabiese Ferdinando Ippolito dalla Lombardia:
“Gentilissimo Direttore, voglio complimentarmi per il portale su Castellammare di Stabia che dirige in maniera impeccabile, per persone come me che vivono fuori dalla terra natia da più di 30 anni è un punto di riferimento costante. E’ bello leggere giornalmente notizie, curiosità, aneddoti o articoli scientifici sulla nostra cara città. Che dire, è diverso tempo che vi seguo con immenso piacere ed anche qualche volta con le lacrime agli occhi, la mia famiglia è ormai tutta in Lombardia. Vorrei complimentarmi inoltre per la passione che mettete in quello che fate, che bello vedere le stampe del sig. Fontana, le navi varate nel glorioso Cantiere, gli articoli del dottore Fontanella sulla natura o gli aneddoti, pagine di storia che cura il dottor Plaitano, le sue ricerche sono quelle che più mi affascinano e mi intrigano forse anche per il modo semplice di come le scrive, mi sembra di vederlo e per certi versi mi dà l’idea di Luciano de Crescenzo. Continuate ad amare e ad onorare la nostra terra natale, è grande il lavoro che svolgete per questa terra tanto bistrattata in particolar modo in questi ultimi tempi.
Un grosso abbraccio. Ferdinando Ippolito”.

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martedì 20 novembre 2012 (Vincenzo Paolo Balzano)

Ci scrive lo stabiese Vincenzo Paolo Balzano da Tivoli:
“Carissimo Maurizio, colgo l’occasione per salutarti e ringraziarti ancora per questo stupendo sito che è il LIBERO RICERCATORE…!!
Quando ho un po’ di tempo libero, mi fa sempre piacere vederlo ed informarmi sulla questa BELLISSIMA città che è Castellammare di Stabia!!!!
Con l’occasione mando un caloroso abbraccio a Te e a tutti quelli che amano il sito ed ovviamente Castellammare…
Ciao a presto Paolo da Tivoli (ex Sicilia – Agrigento-)”.

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sabato 17 novembre 2012 (Anna Ingenito)

“Fede ritrovata”: un nuovo messaggio della signora Anna Ingenito:
“Ho avuto appena conferma che l’anello è stato restituito alla legittima proprietaria vi ringrazio di cuore…
Anna Ingenito”.

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venerdì 16 novembre 2012 (Anna Ingenito)

Buone notizie!!! In riferimento all’appello odierno del naturalista Ferdinando Fontanella, relativo alla fede nuziale smarrita (rif.: “Avvisi” – comunicazione del 16/11/12), ci scrive la signora Anna Ingenito:
“Gentile redazione, sono Ingenito Anna responsabile dell’associazione di volontariato “L’Aquilone Azzurro”, proprio ieri con grande rammarico la moglie dell’avvocato Giovanni La Terza, mi telefonava in lacrime dicendomi che aveva smarrito la fede nuziale dei suoi 50 anni di matrimonio.
La signora la sera prima aveva partecipato allo spettacolo “Musiche e Parole”, invitata da me insieme con il marito Giovanni, sarei molto grata se la potesse contattare e dargli personalmente la bella notizia del ritrovamento, pertanto le lascio il suo numero di telefono 081/8714…
Ringraziandovi, saluto. Anna Ingenito”.

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mercoledì 14 novembre 2012 (Robert Bauer)

Ci scrive il sig. Robert Bauer:
“Buona sera, sto cercando il quadro del porto di c di stabbia! Con le barche bicole, mi pare ad olio. Il quadro e quello sul vostro sito. Dove si puo trovare?
La mia bis, bis nonna viene da castell amare di stabbia. Mille grazie e scusate del mio inperfetto italiano.
Distinti saluti. Robert Bauer”.

Risposta: egregio sig. Bauer, nella speranza di aver compreso la sua richiesta, provi a vedere se ciò che cerca è in questa rubrica: “Pitture Nostrane”

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lunedì 5 novembre 2012 (Vittorio Negri)

La missiva del sig. Vittorio Negri:
“Gentile redazione, sto cercando immagini ( stampe, dipinti o cartine ) che raffigurano il castello visto dal mare antecedenti al 700, questa documentazione mi serve per dare una datazione approssimativa dell’abitazione che si trova accanto al muro che scende dal castello.

https://www.liberoricercatore.it/immagini/Stampe/pacichelli.jpg

Ho visto questa incisione e all’epoca gia risulta presente e se non vedo male sembra esserci un crocifisso sopra. Se avete altre informazioni vi prego di contattarmi
Colgo l’occasione per farvi i miei più sinceri complimenti per l’ottimo lavoro svolto per il sito.
Cordiali saluti, Vittorio Negri”.

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sabato 3 novembre 2012   (Luigi)

Il sig. Luigi chiede delle informazioni (chi è in grado di rispondere è pregato di scriverci all’indirizzo: liberoricercatore@email.it):
“Ciao ragazzi mi chiamo Luigi, nativo rione Postiglione; ho da farvi una richiesta. Uno dei miei più bei ricordi è una poesia che mi recitava sempre un certo VINCENZO CARUSO (stabiese doc pace all’anima sua), diceva che era lui l’autore (io gli credo) ed era bellissima, non ricordo il nome vi posso scrivere solo un paio di strofe iniziali:
MA QUANDA CUNT CASPIT
AVIMMA RA’ A STA GENTE
NUN CE PUTIMM MOVERE
CA CIANNA TENE MENTE

Voi sapete già dove cercare e spero che possiate trovare qualcosa, sarebbe veramente eccezionale e inoltre sarebbe una memoria importante per Castellammare.
Vi ringrazio”.

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mercoledì 31 ottobre 2012 (Catello Izzo)

Ci scrive il sig. Catello Izzo da San Benedetto del Tronto:
“I vostri nomignoli mi hanno ricordato molte cose e mi hanno fatto sorridere…
Con i migliori saluti, Catello Izzo da San Benedetto del Tronto”.

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sabato 27 ottobre 2012 (Raffaele Scala)

Ci scrive il dott. Raffaele Scala:
“Caro Maurizio, all’appello dei “luoghi del cuore” ho già risposto con entusiasmo, firmando e facendo firmare amici, parenti e conoscenti. Ogni iniziativa tesa a migliorare le sorti della nostra amatissima Città è sempre ben accetta. Se questa newletter può rappresentare un ulteriore strumento di coinvolgimento di più larghe fasce di concittadini ben venga, non può che avere il mio personale sostegno. Come sempre, con simpatia.
Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala”

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sabato 27 ottobre 2012 (Giuseppe D’Onofrio)

Il messaggio del sig. Giuseppe D’Onofrio:
“Sig. Maurizio, ho già firmato per le fontane del re. Ho ricevuto il suo libro sullo stemma di C.mare e desidero ricevere sempre le sue gradite news.
Saluti, Peppino”

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giovedì 25 ottobre 2012   (Mimmo Longobardi)

La gradita missiva del sig. Mimmo Longobardi:
“Egregio Maurizio, ho gradito moltissimo la tua newsletter di prova ed ho subito provveduto a votare per le fontane del re, che per me sono oggetto di carissimi ricordi in quanto bambino, negli anni cinquanta frequentavo i boschi, in quel tempo luogo amenissimo e molto accogliente.
Seguo con molto interesse il tuo ottimo sito e ti faccio i miei complimenti per il grande lavoro che fai per esso.
Cordiali saluti. Mimmo Longobardi”

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lunedì 22 ottobre 2012 (Camillo Giancristofaro)

La gradita missiva di Camillo Giancristofaro del Club LIONS HOST:
“Il vostro è un sito che ho imparato ad apprezzare da poco tempo, in particolare dopo l’avvio dell’iniziativa F.A.I. alla quale ho attivamente partecipato quale referente del Club LIONS HOST. E’ vero, l’iniziativa giunge al termine (al momento abbiamo superato le 10.000 firme e in questi ultimi giorni potremo fare ancora meglio) avendo creduto in tanti nel recupero alla città del nostro “luogo del cuore” dopo il 31 ottobre non dobbiamo mollare. Non dovremo disperdere questa unità di intenti che ha visto uniti allo scopo decine di associazioni e migliaia di cittadini. Riprendiamoci la nostra città.
Cordialmente. Camillo Giancristofaro”.

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venerdì 19 ottobre 2012 (Pasquale Iozzino)

Carluccio d”e ricuttelle”: ci scrive il sig. Pasquale Iozzino:
“Ho visto sul vostro sito un ritratto di Carlucciello d”e ricuttelle. Il ritratto è stato eseguito da mio zio Pasquale Iozzino. Potrei sapere chi ne è in possesso ora?
Grazie e complimenti per la ricerca e per il sito.
Giuseppe Iozzino”.

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mercoledì 10 ottobre 2012 (Gelda Vollono)

Ci scrive la prof.ssa Gelda Vollono, studiosa ed amante di storia locale e presidente dell’Associazione culturale “Ex Diversis Unum”:
“Caro Maurizio, “post fata resurgo” dopo un lungo silenzio le cui ragioni sicuramente intuirai. Ma adesso mi sento di nuovo pronta a scrivere della mia città senza che questo mi faccia male e di questo devo ringraziare Lino che non mi ha mai abbandonata facendomi sentire ancora una stabiese doc anche se a distanza. Se ti fa piacere vorrei riprendere la collaborazione con il tuo sito inviandoti un nuovo lavoro dal titolo “Lo Stabias Hall”, che horealizzato insieme a Lino. Fammi sapere se e quando lo puoi pubblicare che te lo invio.
Saluti cari a te e a tutti i tuoi lettori e collaboratori. Gelda”.

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sabato 6 ottobre 2012 (Maria Francesca Ruggiero)

Lettera denuncia della dott.ssa Maria Francesca Ruggiero:
“Caro Maurizio, tempo fa sul sito mi imbattei in una denuncia di Nando in merito allo stato di abbandono della fontana di via Sanità…
(rif.: https://www.liberoricercatore.it/Cultura/tragicomica.htm ).
Ieri sera la scena che mi si è presentata davanti ha immediatamente “linkato” il ricordo di quella lettura ormai dimenticata… Riguardando le sue foto, tuttavia, penso che le mie siano di gran lunga superiori… AHIME’!!

La Sanità della fontana… (foto 1)
La Sanità della fontana… (foto 2)
La Sanità della fontana… (foto 3)

Francesca”.

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sabato 22 settembre 2012 (Luigi Casale)

Un simpaticissimo augurio di buon onomastico del prof. Luigi Casale:
“Caro Maurizio, auguri! Oggi, leggendo il martirologio romano, ho avuto un sussulto che mi ha fatto saltare quaranta centimetri dalla sedia. “S. Maurizio e compagni!” …Allora subito ho pensato: “Vuoi vedere che ci hanno fatti santi – noi suoi collaboratori – insieme a Maurizio? A nostra insaputa, o qualcuno sapeva?”.
Quanto a me, “molto indegnamente”. Poi ho trovato la pagina “Cattedrale di Pescia“. Te la invio, dopo averti fatto gli auguri di Buon Onomastico.
Auguri! Luigi”.

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lunedì 17 settembre 2012   (Vincenzo Cannavale)

La missiva del sig. Vincenzo Cannavale del “Comitato Spiaggia”:
“Salve, su consiglio della Dr.ssa Di Maio del Comune di Castellammare di Stabia, vorremmo richiederle informazioni storiche relative ai festeggiamenti della S.S. Assunta nel Rione Spiaggia. Avremmo intenzione, siccome organizziamo i festeggiamenti da circa 15 anni, di creare una brochure che racconti le origini della festa e la festa oggi. Per contatti: Vincenzo 329/731….
Saluti, Vincenzo Cannavale”.

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sabato 15 settembre 2012   (Ass.ne StabiAmore)

Un brevissimo comunicato dell’Ass. StabiAmore:
“L’Associazione culturale StabiAmore, dopo un’ampia e approfondita discussione sul tema dell’ormai certa soppressione della linea ferroviaria che collega Castellammare di Stabia a Torre Annunziata, propone, in alternativa, l’istituzione di un servizio di navetta su gomma che colleghi la città di Castellammare alla stazione ferroviaria di Pompei, sita in Viale Mazzini.
Tale soluzione garantirebbe a tutti i cittadini stabiesi la possibilità di accedere alle tratte ferroviarie Napoli-Roma e Napoli-Salerno, e rappresenterebbe di per sè un’opzione aggiuntiva per tutti i viaggiatori e i pendolari.
Ass.ne StabiAmore”.

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venerdì 14 settembre 2012   (Maria Francesca Ruggiero)

Ci scrive la dott.ssa Maria Francesca Ruggiero: “Ordinazione sacerdotale”:
“Caro Maurizio, informo te e gli amici del sito che stasera, venerdì 14 settembre, alle 19,30 nella Concattedrale di Castellammare ci sarà la messa per l’ordinazione di due nuovi sacerdoti, uno dei quali nostro concittadino. Oltre all’aspetto religioso, credo possa essere interessante anche da un punto di vista culturale, vista anche la particolarità dei riti che si celebreranno.
A presto! Francesca”

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venerdì 24 agosto 2012 (Luigi Casale)

Lettera alla redazione del prof. Casale (24 agosto: data memorabile):
“Caro Maurizio, è un po’ di anni che il 24 agosto figura nel calendario della mia memoria personale come data memorabile. Forse perché precede il 25, che è la festa di santa Patrizia, venerata a Napoli dove molte persone in suo onore ne portano il nome, e fra di esse anche Patrizia mia moglie. Certo, nell’inconscio il collegamento al 25 mi fa ricordare anche il 24.
Non è una festa, ma una data storica memorabile, specialmente per gli studiosi dell’antichità, gli archeologi, e per tutti noi nati e vissuti nelle “amene città della Campania” di cui parla Svetonio, storico romano. È infatti la data dell’eruzione del Vesuvio dell’anno 79 d.C., quella che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia.
Ho detto una data memorabile, non certo una ricorrenza festiva, comunque da celebrarsi sul piano esistenziale, su quello culturale e su quello storico-scientifico.
Forse la data non è esatta, forse le cronache dell’epoca riportateci dalle fonti letterarie vanno ancora sottoposte al vaglio della filologia, forse l’approssimazione dei sistemi di computo del tempo (giorni, mesi, anni) e la loro uniformazione al calcolo cristocentrico la farebbero scivolare indietro di qualche anno. Tutto questo interessa poco data la dimensione cosmica dell’evento, e anche per la nostra sensibilità di uomini del XXI secolo capaci di cogliere dalle opere degli Autori e dalla evidenza dei reperti tutta la drammaticità dei fatti testimoniati. Perciò non può mancare il ricordo anche di questa data (per quanto simbolica, perché approssimativa) ai fini della conoscenza delle antichità romane presenti sul nostro territorio campano e in particolare di Castellammare.
Luigi Casale”.

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lunedì 20 agosto 2012 (Nello Lascialfari)

Il carissimo Aniello Lascialfari si fa portavoce di uno “stato d’animo”:
“Sto pensando a quella signora distinta che mi ha fermato all’altezza delle Scuole Medie, chiedendomi: “Scusate vi chiamate Aniello? – Prego signora, mi chiamo Aniello – Voi mi dovete fare da portavoce, io mi voglio complimentare con il sito liberoricercatore, voi non sapete che gioia mi date, io non so chattare e quando vado a casa da mia sorella, mi faccio mettere sul vostro sito e sto tutta la giornata a guardare immagini, a leggere e a ricordami i soprannomi, tanto che a volte mi sembra ancora di vedere quelle persone, seppure adesso, in tanti, non ci sono più. E’ proprio bella questa nostra città, e poi voi, i vostri racconti… voi non ci crederete, io cammino con voi… e Nando Fontanella che scienziato: “Con i suoi scritti, ve fa verè proprio la natura r’‘inta ‘a casa”, e chelli fotografie ‘e Giuseppe Plaitano” – signora allora conoscete un po’ tutti del sito! – sig. Aniello, io ho letto anche la poesia che vi ha dedicato Giuseppe Plaitano, e ho letto anche la vostra risposta, e non solo, conosco anche altri scritti di Plaitano pubblicati sul sito, e che dire di Corrado di Martino… un vero artista sia per come conduce l’Altra Rete, sia per come ha scritto ‘o fatto r’‘o stemma ‘e Castiellammare. Per non parlare delle stampe d’epoca di Gaetano Fontana e degli interventi di Enzo Cesarano, ‘o panettiere, io lo vedo quasi ogni mattina, e tanto altro ancora come le poesie o quelle canzoni, si io sono troppo innamorata del vostro sito! – Si signora è veramente un bel sito, soprattutto per noi stabiesi, e per quelli che sono lontani da Castellammare – Si avite ragione e tutto questo lo dobbiamo al quel giovane ideatore di questo sito, Maurizio Cuomo, a lui va un riconoscimento particolare – ed è giusto signora voi non sapete quante ore di sonno lui perde per curare il sito in tutti i suoi particolari, molte volte con lui collabora Nando il naturalista, Plaitano, Corrado, Antonio Cimmino, Enzo, lo stesso Gaetano Fontana ed altri. A questo punto lo sguardo della signora si è fatto serio – Avete visto che vigliaccata che ci hanno fatto ieri? “Chella muntagna che bruciava”, voi non ci crederete, ma io rint”a chelli fiamme, io l’haggio viste ‘e chiagnere, a ‘sta montagna, non per il dolore, ma p’‘o tuorto ca steve subbenne, io avesse volute correre ‘ngopp’‘a montagna e l’avesse voluto aiutà, ma comme, che aiuto le putevo dà, se non quello di cercare di spegnerla ch’e lacreme mie?! L’ho guardata, e superando un nodo alla gola, le ho chiesto: ma come avete detto di chiamarvi signora? Pina o Tina? Prima non ho capito bene -Va bene così, preferisco essere una delle tante stabiesi che amano questa città e non hanno nome, perché stanno nell’incognita, e voi di liberoricercatore dovete sapere che siete una grossa realtà stabiese e non solo – Signora io, seppure collaboro col sito con qualche piccolo scritto, mi farò vostro portavoce, e a nome di chi conduce il sito e i veri collaboratori, vi voglio abbracciare, e qua mi sono accorto che questa signora distinta PIANGEVA….
Aniello Lascialfari”.

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martedì 14 agosto 2012 (Guseppe Zingone)

Giuseppe Zingone ringrazia l’avv. Gian Nicola de Simone:
“Gent.mo avvocato de Simone grazie per le ulteriori informazioni che apporta alla storia del capitano Sorrentino.
Nella speranza che nel suo libro possa trovare un piccolo spazio, per dar lustro a questo giovane meridionale ed al suo libro Navigatore Solitario.
Saluti cordiali Giuseppe Zingone”.

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sabato 11 agosto 2012  (Gian Nicola de Simone)

L’avv. Gian Nicola de Simone, scrive a Giuseppe Zingone:
“Gent.mo Giuseppe Zingone, sono Gian Nicola de Simone e sto effettuando una serie di ricerche per il libro sui 100 anni del Circolo Canottieri Napoli, che cadono il primo luglio 2014. In particolare, sto visitando la splendida ‘Emeroteca Tucci dove stamane sfogliando “Il Mattino”, anno 1937, ho trovato diverse notizie sul Capitano Vincenzo Sorrentino (nato a Castellammare nel 1903) e la sua idea della traversata del mondo in solitario. Oltre quanto avete già detto aggiungo:
l'”Espero”, denominato “panfilo”, viene varato al Circolo Canottieri il 6 giugno ’37, madrina la Principessa di Piemonte. Il Cap. Sorrentino, definito vecchio socio del Circolo Canottieri Napoli, parte da Roma il 10 agosto ’37 per un’impresa che è posta sotto l’alto patronato della Società Geografica Italiana. In effetti, dopo non ho trovato altro sulla spedizione, sicché può dedursi non sia stata portata a conclusione; ma è certo che il Cap. Sorrentino sia partito. Sul giornale vengono riportati anche i messaggi augurali delle più alte cariche dello Stato dell’epoca.
Si legge anche sui quotidiani che il raid Roma-Tripoli fu compiuto dal 2 giugno al 2 agosto del ’30. Non meravigli la partenza dall’Aniene a Roma: il Circolo capitolino era già fortemente collegato con la Canottieri Napoli, il cui Vice Presidente dell’epoca, Comm. Archimede De Gregori, era uno dei più grandi vogatori dell’Aniene; già nel ’26 un otto yole aveva vogato dalla Canottieri Napoli all’Aniene.
Potrete comunque trovare numerose altre notizie (che io non ho trascritto) presso l’Emeroteca consultando i quotidiani dell’epoca.
Nella speranza di aver fatto cosa gradita con il presente contributo, che si aggiunge a quello del sempre straordinario Paolo Rastrelli, invio i miei migliori saluti restando a disposizione per ogni eventualità.
Gian Nicola de Simone”.

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venerdì 10 agosto 2012 (lettera non firmata)

Restauro negato (Castellammare di Stabia, 9 agosto 2012. Incredibile ma vero):
“A maggio dello scorso anno, a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, la rabbia operaia si trasforma in violenza.
Le tute blu dello stabilimento Fincantieri reagiscono in maniera durissima al piano di chiusura del cantiere. Gli operai stabiesi, assaltano Palazzo Farnese (Casa Comunale) e iniziano a distruggere tutto ciò che trovano dinnanzi, tra cui due busti marmorei: quello di Re Vittorio Emanuele II e di Giuseppe Garibaldi.
I due busti in marmo di fine ottocento vengono quasi distrutti: Garibaldi viene decapitato e il Re danneggiato seriamente.
A fine ottobre un cittadino stabiese si sostituisce all’ Istituzione, almeno economicamente.
Invia una lettera al Sindaco Bobbio, nella quale dice di farsi carico delle spese economiche per restaurare il busto del primo Capo di Stato dell’Italia Unita.
Da allora, a circa un anno da questa proposta non indecente, ma che vuole insignire il Comune di un onore, il povero cittadino, che sicuramente non può essere povero per far questo, aspetta ancora.
Dopo qualche mese, il dirigente del settore Lavori pubblici e Ambiente dott. Donatangelo Cancelmo, che dà l’autorizzazione a procedere, chiede una relazione sul restauro da compiere.
Il Cittadino Stabiese consegna la relazione, ma fino ad oggi non è arrivata nessuna risposta.
Da allora si attende una mossa dal Comune, come anche per i due busti si attende una giusta collocazione.
Attualmente sono “conservati” in un deposito comunale.
Morale della favola: un cittadino vuole pagare di tasca sua il restauro, ma viene snobbato dalle istituzione!
Ancora una volta c’è la tendenza a voler allontanare le buone idee dai palazzi del potere! Perchè?”.

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lunedì 23 luglio 2012 (Antonio)

La richiesta di informazioni del sig. Antonio:
“Carissimi amici, avrei una richiesta da farvi. Sapreste dirmi il nome dell’albero che si trova vicino alla fontana dei tritoni in villa comunale?
Intendo la fontana di fronte al bar Di Nocera. E’ quel albero elegantissimo, che d’estate si colora di verde intenso e col mutare delle stagioni cambia il colore delle sue foglie, passando da un verde tenue al verde scuro, poi al rosso, ed infine al giallo per poi perdere in inverno tutte le foglie.
Grazie Antonio”.

Risposta: Gentilissimo sig. Antonio, l’albero in questione è uno Ginkgo biloba (visualizza immagine), spero di esserle stato utile. Cari saluti dalla Redazione!!!

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venerdì 20 luglio 2012 (Ilario Spanò)

Una gradita missiva dello stabiese Ilario Spanò:
“Ciao Maurizio, scusa se mi permetto di darti del tu ma sei tanto più giovane di me, sono Ilario il cugino di Antonio Cimmino, in questi giorni ho avuto la fortuna di consultare il tuo bellissimo sito e già dalle prime consultazioni ho capito che mio cugino sicuramente ne era informato, infatti, l’ho chiamato e ne ho avuto conferma. La presente per congratularmi con te per la stesura dello stesso, è fantastico!!!!!! e mi ha letteralmente entusiasmato come mi entusiasma tutto ciò che riguarda la nostra bellissima città. Ti ringrazio a nome di tutti gli stabiesi veri, innamorati della fantastica Castellammare, ti seguirò quotidianamente e spero sia possibile conoscerci di persona alla prima occasione.
Ciao Ilario Spanò”.

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giovedì 17 luglio 2012 (Alfredo Volpe)

Nella speranza che possa servire, apriamo a tutti gli affezionati lettori, la lettera inviata dal carissimo Alfredo Volpe:
“Ciao Maurizio, da parecchio non ci sentiamo e il momento è venuto in maniera occasionale e spontaneo. Vorrei segnalarti (nulla di particolare) che da qualche anno ho lanciato (come forse tu già sai) attraverso la mia associazione, sito http://www.ukraine-italy-association.it/portale/ e Facebook una proposta idea (secondo me) molto interessante e promettente. Quale quella di una fratellanza-gemellaggio tra la nostra città e quella della città ucraina di Bila Tzerkva. Ho una lettera di gradimento e credenziali del Sindaco di questa comunità ucraina entusiasta, felice e ben disposto affinché ciò si realizzi. Purtroppo da parte dei nostri amministratori cittadini non vi è uguale e corrispondente attenzione e sensibilità. E’ un sogno che ormai accarezzo da qualche anno e più e che vorrei vedere di realizzare. Sono disponibili anche degli aiuti economici dalla Comunità Economica Europea e sostegni di vario genere per agevolare, invogliare e promuovere queste forme di collaborazione e parternariato tra i popoli. Tu giovane brillante esperto di pubbliche relazioni molto ascoltato nella comunità stabiese, desidererei che mi fornissi dei suggerimenti, indicarmi delle associazioni, degli enti, di autorevoli ed ascoltati amici stabiesi, con cui condividere questa stupenda iniziativa piena di promettenti opportunità. Io purtroppo non ho particolari doti di dialettica di convincimento e persuasione nel veicolare sul Web cittadino e ne tra i nostri amici. Pertanto se tu puoi segnalare – indicare -suggerire – sensibilizzare benemerite associazioni di promozione sociale sul territorio -enti- autorevoli ed ascoltati amici comuni nel creare degli sponsor e sostenitori di questa meritevole iniziativa te ne sarò grato.
Un cordiale abbraccio. Alfredo Volpe (Bila Tzerkva)”.

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giovedì 12 luglio 2012 (dott. Raffaele Scala)

Uno spunto di riflessione del dott. Raffaele Scala:
“La storia, si sa, la scrivono i vincitori, ed i libri servono a glorificarne i condottieri, fin dalla notte dei secoli. Chiunque abbia dimestichezza con la Storia e una conoscenza non scolastica, sa che questa è una scienza che va interpretata. In particolare la ricostruzione della vita dei Generali, dei Principi e dei Re, come quelle di tutti i cosiddetti “Grandi Uomini” sono, da sempre, le vetrine dell’apparire più che lo specchio dell’essere. Poteva mai Garibaldi sfuggire a questa regola elementare? La biografia di Garibaldi inviata dal Presidente dell’Unitre (rif.: post del 9 luglio 2012), non dice nulla di nuovo di quanto già non sappiano gli addetti ai lavori e meraviglia la sua “meraviglia”. Tra Vita privata e vera e vita pubblica e falsa c’è sempre stato di mezzo l’Oceano Atlantico e a scoprire gli altarini dovremmo cancellare i due terzi dei nomi delle nostre piazze, vie, viali e corsi principali, perché tra loro scopriremmo le miserie umane di troppi imbroglioni, ladri, corruttori e perfino assassini, per non parlare di vizi e stravizi dei nostri eroi. Questo vale per i militari come per chiunque altro si sia distinto nella vita sociale, politica, artistica, letteraria del proprio e altrui Paese. Probabilmente, a scavare nel fondo, non si salverebbero neppure, non so, San Francesco e Padre Pio. E sarebbe triste scoprire che perfino la vita dei santi non è stata da “Santo”. E allora che facciamo? La vita è una finzione che serve a dare uno scopo alla nostra esistenza, nata per caso. Per renderla migliore, per renderci migliore, ci siamo inventati un Dio e come premio la nostra fervida fantasia ha creato il Paradiso. Viviamo d’illusioni, per favore non svegliateci.
Cordiali saluti. dott. Raffaele Scala”.

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lunedì 9 luglio 2012 (Antonio Orazzo)

A seguire alleghiamo la lettera che Antonio Orazzo, presidente dell’UNITRE Stabia ha inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:

Visualizza la lettera girataci per conoscenza“.

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giovedì 5 luglio 2012 (Domenico Pepe)

La missiva dello stabiese Domenico Pepe:
“Anche se non abito più a C/mmare, sono sempre sentimentalmente legato alla mia città natale. Per questo mi capita talvolta di esplorare in internet i siti web che mi possano dare notizie, quelle piacevoli, che mi facciano ritornare alla mente i miei tempi giovanili, quando il clima che si respirava era quello della laboriosità, cordialità e tranquillità. Un Cantiere Navale che sfornava navi traghetto e da carico, i Cantieri Metallurgici che producevano manufatti, un’Avis che ristrutturava
carrozze delle Ferrovie dello Stato, un turismo termale che produceva ricchezza, i chioschi dell’Acqua della Madonna che attirava clienti dalla provincia ecc… Niente droga e delinquenza organizzata e spicciola, niente parcheggiatori abusivi ed organizzati in città e al mare, niente rifiuti per le strade, niente traffico caotico …e l’elenco continuerebbe. Sbirciando nel vostro sito alla 13 D, con piacere, ho visto pubblicato una foto che mi ritrae al tempo della scuola elementare.
Penso che essa sia mia perchè l’avevo intenzionalmente resa pubblica in facebook, allo scopo di solleticare la sensibilità e l’interesse alla comunicazione da parte degli amici di scuola raffigurati. Ma al momento niente… Visto il vostro invito ad arricchire l’archivio in oggetto, provvedo ad inviarvi alcune foto. A voi la valutazione se le ritenete valide per la pubblicazione. Ho letto, tra l’altro, una recensione di Antonio Cimmino (che conosco …ne abbiamo consumate scarpe sul lungomare con Mimmo Anastasio) sull’amico comune Catello Gargiulo che ho perso di vista dagli anni ’70 ed avendo una sua foto che lo ritrae insieme ad altri amici, me compreso
sulla dx, ho pensato gli facesse piacere riceverla. Basta! Penso che al momento sia tutto…
In attesa, un saluto da Domenico Pepe”

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mercoledì 4 luglio 2012 (anonimo stabiese)

Per dovere morale il nostro portale non può rifiutare di pubblicare una denuncia che potenzialmente potrebbe assicurare l’incolumità di tanti cittadini stabiesi. Allo stesso tempo, però, invitiamo l’anonimo di oggi e tutti coloro che in futuro intendessero intraprendere questo tipo di iniziative, a rivolgersi sempre ed esclusivamente, direttamente agli organi preposti: Comune, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine… ecc., che sicuramente (con competenza, più diritto e meglio di liberoricercatore.it), possono risolvere questo tipo di problema, ciò premesso e nella certezza che i depositi citati siano provvisti di regolare autorizzazione all’esercizio e alla detenzione delle bombole, a seguire riportiamo la missiva/denuncia di un “anonimo stabiese”:

“Salve…, qualora riteniate importante questo mio messaggio, vi prego sin da subito di lasciarmi la possibilità di rimanere anonimo per motivi che sicuramente capirete.
Abito nel centro antico di Castellammare, nei pressi di Salita San Giacomo… Poche notti fa una puzza di gas ha allertato tutti noi abitanti di quella strada e delle strade limitrofe; abbiam allertato quindi la Napoletana Gas e i vigili del fuoco, affinché intervenissero prontamente. Effettivamente così è stato per fortuna, anche se a dire il vero la puzza è pian piano svanita da sola e non si è mai capito da dove venisse… Bene! Però questa cosa mi ha messo un po’ di agitazione per un semplicissimo motivo… a via Viviani c’è un deposito di bombole del gas…. sulla zona ci sono poche vie di fuga e tutte le strade sono strettissime, i palazzi attaccati gli uni agli altri, alcuni dei quali pericolanti o comunque in stato disadattato… Quindi mi chiedo: se quella fuga avesse causato una esplosione, proprio nelle vicinanze di un deposito di bombole del gas operativo…. via Viviani, parte di Licerta e san Giacomo probabilmente sarebbero state rase al suolo…. e per di più, permettetemi di essere catastrofico, così da renderle bene la mia paura, tante bombole del gas concentrate in un unica area… in quella precisa zona farebbero danni quanto una bomba di grosse dimensioni… se non di più… Stesso discorso si potrebbe fare per il deposito di Via Giuseppe Cosenza, andando verso piazza San Marco sulla sinistra… vicino ad un negozio che vende animali e cibo per animali….
La mia domanda è: “Quanto sicuro è avere depositi di bombole proprio vicino ai palazzi? Non sarebbe opportuno trovare delle aree dove conservarle più in sicurezza?”. Anche perchè al di là di fughe di gas ed esplosioni ad esse dovute, c’è un’altra serie di motivi che potrebbe portare ad attivare una di queste bombole, e quindi le altre vicine. Sempre nel mio catastrofismo provocatorio: atti vandalici (poco probabili, ma se intimidatori??!! capiamoci…) crolli di quella palazzina (poco probabile, ma siamo in una zona sismica), errore umano (più probabile perchè non vedo personale che ha seguito corsi di formazione per fare questo mestiere)… Sicuramente lei ne troverà anche altri…. Spero lei dia voce a questa mia idea adottandola e magari purificandola da contaminazioni di troppa paura e da nozioni troppo assurde per esser vere, ma mantenendo il succo: le bombole lì non dovrebbero stare. Spero anche che se invece lei è tranquillo, tranquillizza anche me dando un po’ del suo tempo per scrivermi i motivi per cui ciò invece è comunque sicuro…
Vi ringrazio e spero sinceramente che almeno voi mi rispondiate…
Cordiali saluti (anonimo)”.

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lunedì 2 luglio 2012 (Angelo Petriccione)

Ci scrive il sig. Angelo Petriccione:
“Mi chiamo Angelo Petriccione, sono nato a Castellammare nel 1938 e per ragioni di lavoro nel ’58 ho lasciato la mia città natia che comunque è rimasta sempre nel mio cuore. Ricordo con tanta gioia e nostalgia gli anni vissuti a Castellammare, abitavo al corso Vittorio Emanuele n. 43, d’estate attraversavo la strada e mi trovavo già in acqua. Vi erano due stabilimenti balneari ben attrezzati con arenile pulitissimo, come pure il mare. Oggi su “Juve Stabia unico amore” di facebook, ho letto il commento per l’arenile pulito. Ho ritenuto opportuno fare un mio commento, nel dichiarare non possibile un tale apprezzamento, perché ogni volta che ritorno a Castellammare noto un degrado crescente, ciò mi ha fatto capire che chi ha scritto quel commento deve essere una persona giovane di età, che non ha conosciuto la Castellammare che io invece ho avuto la fortuna di vivere, ricca di attrattive funzionanti, tra cui: le terme antiche, le terme nuove (tutte e due in ordine e sicuramente competitive alle rinomate: Montecatini, Fiuggi, Salsomaggiore ecc.), il lungomare, la cassarmonica, l’Acqua della Madonna e i suoi chalet, tanto che gli amici napoletani e non solo loro, in estate erano soliti villeggiare da noi, per apprezzare quella che era considerata la bomboniera della Campania.
Vi prego per le vostre conoscenze fate e date queste notizie, in modo che i giovani stabiesi non si accontentino di meno del niente. La nostra Castellammare per le sue ricchezze naturali potrebbe ritornare ad occupare posizioni ben diverse da quelle odierne. Non so se siete le persone giuste per fare qualcosa, ma fatelo.
Grazie per il tempo dedicato. Angelo Petriccione”.

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giovedì 26 giugno 2012 (Paulo Ranito)

Lettera del sig. Paulo Ranito dal Portogallo:
“Il mio nome è Paolo Ranito, io sono portoghese, e non posso scrivere in italiano, quindi cercherò con l’aiuto di un traduttore Internet.
Il motivo per il mio contatto è legato ad una ricerca che sto facendo del mio cognome – Ranito – e quello che ritengo essere storicamente correlate a Castellammare di Stabia. Il cognome Ranito è molto insolito in Portogallo, e come un bambino il mio defunto nonno mi ha detto che il Ranito erano originariamente artigiani tessili, ebrei italiani, che sono venuti a vivere in Portogallo per molti secoli. Negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di trascorrere qualche tempo alla ricerca e ha scoperto che storicamente, il Ranito anche avere un forte legame ai tessuti. Praticamente tutti Ranito 1800-1650 (prima data in cui ho trovato un documento parrocchiale relativo ad un Ranito) sono artigiani tessili. Cercando su Internet, ho trovato questo nome esiste in tutto il mondo, ma che il 90% dei Ranito esistono in Portogallo e Italia. E tra i due paesi, la stragrande maggioranza sono in Portogallo. Sono riuscito a incontrarmi via e-mail con alcuni Ranito d’Italia, che vivono a Bari e Milano, e mi hanno detto che esiste la storia della loro famiglia è che Ranito erano di origine spagnola Aragonesi che vivevano a Napoli nel periodo in cui questa zona d’Italia è stata controllata da parte della Corona d’Aragona. Poi andò a vivere a Bari, e più recentemente alcune Ranito venuto da Bari per trasferirsi a Milano.
Il Family Search, un sito collegato alla comunità mormone che è una base di dati ideale per coloro che desiderano fare una ricerca genealogica, mostra la morte di una Russo Carmela nel 1911, figlia di Rosa Ranito in Castellammare di Stabia, che mostra il collegamento di Castellammare di Stabia con il soprannome.
Tuttavia ho anche trovato un blog che parla di un episodio passato in Castellammare di Stabia, e coinvolge il soprannome Ranito, che è la costruzione della cattedrale alla fine del Cinquecento. L’autore del sito, il prof. D’Angelo, mi ha detto che soprannome Ranito è un adattamento di Granito; cognome molto antica in questa regione, collegato ad una nobile famiglia.
Così ho alcune persone che mi dicono che il Ranito sono Aragonese, altri dicono che Ranito è originariamente Granito … Ma qualunque sia la versione corretta, Castellammare di Stabia ha una forte relazione con il cognome.
Sarebbe possibile indicare a me di avere informazioni su Ranito? Gradirei anche avere un contatto con qualsiasi investigatore di storia di Castellammare di Stabia che mi può aiutare con questa ricerca.
Vi ringrazio in anticipo per il vostro aiuto, Paulo Ranito”.

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lunedì 25 giugno 2012 (Luigi De Simone)

La richiesta del laureando Luigi De Simone:
“Buongiorno Egregio sig. Cuomo, sono Luigi De Simone, laureando in Scienze dell’Architettura alla Facoltà di Architettura di Aversa “Luigi Vanvitelli”, le invio richiesta di consultazione e citazione dei suoi articoli presenti sul sito www.liberoricercatore.it. A seguire il materiale da me utilizzato:
“La Cassarmonica compie 100 anni?”
“La Cassarmonica, gioiello architettonico e vanto stabiese”.
La ringrazio della collaborazione, sarei fiero di poterle spedire una copia della tesi in formato cartaceo, e digitale, il tutto dopo il 26 luglio, data della seduta di laurea.
Cordiali saluti, Luigi De Simone”.

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sabato 16 giugno 2012 (Plinio Caio Gracco)

La gentile missiva del giornalista Plinio Caio Gracco:
“Ciao, sono un amico del prof. Luigi Casale, nonché giornalista iscritto all’albo. Grazie a Luigi ho avuto modo di conoscere e apprezzare Libero Ricercatore, che ho raccomandato anche a giovani studenti del posto. Mi piace l’idea che la ricerca, per essere seria e fruttuosa, debba essere libera, svincolata da interessi di parte. Curo, tra l’altro, un sito internet ( www.antichescrittureinedite.blogspot.com ) dedicato alla latinità inedita, col quale il prof. Luigi è felice di collaborare. Gli ho chiesto se potevo pubblicare la sua “pillola di cultura” relativa alla parola “virtù”. Per lui non ci sarebbero problemi, ma mi ha detto di rivolgermi a te per avere l’ok definitivo. Naturalmente indicherei la fonte con il link al sito. A parte questo, se ci sono altri modi in cui potremmo collaborare, fatemi sapere. Io scrivo soprattutto di cultura, in particolare di mostre d’arte e, a Pompei, dove vivo e lavoro, mi occupo della direzione del museo di mio padre Franco Gracco (Museo Gracco di Arte Contemporanea e Fotografia), di cui forse avrai sentito parlare.
In attesa di ricevere un gentile riscontro, auguro buon lavoro! Plinio Caio Gracco”.

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lunedì 11 giugno 2012 (Giampaolo Cecere)

La richiesta del sig. Giampaolo Cecere:
“Salve mi chiamo Giampaolo Cecere, prima di iniziare mi vorrei congratulare per il sito creato, ricco di emozioni e ricordi, un sito di cui ogni stabiese ne parla con affetto. Volevo chiedere se per caso avete foto riguardanti Maricorderia o il vecchio cinema all’aperto conosciuto come il crdd o CRAL. Certo di un vostro riscontro vi porgo i migliori saluti e rinnovo i complimenti per il sito. Giampaolo Cecere”.

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sabato 9 giugno 2012 (Catello D’Amato)

I ringraziamenti del M° Catello D’Amato:
“Cordialissimo Maurizio, Le sono grato per i complimenti, l’accoglienza e la cordiale ospitalità che mi ha riservato, la pagina da Lei creata nella rubrica “Pennellate Stabiesi” per le mie opere è perfetta , non potevo chiedere di meglio, grazie mille.

P.S. Mi faccia poi sapere se posso eventualmente mandarle altre immagini.
Con la speranza di poterla incontrare di persona la saluto con riconoscenza e stima.
Catello D’AMATO (Lello)”.

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sabato 9 giugno 2012 (Luigi Casale)

Lettera alla redazione del prof. Casale (la risposta promessa agli studenti):
“Avevo promesso una risposta alle tre studentesse: Luana, Angela e Anna Elisabetta, che negli ultimi mesi si sono rivolte al Libero Ricercatore per avere informazioni circa la reperibilità di testi (le fonti) su cui condurre una ricerca scolastica.
Per essere tempestivo, devo provvedere a farlo prima che l’anno scolastico termini.
Comincerò da Luana Sicignano (lettera del 13 aprile 2012).
Premessa. Luana parla a nome di un gruppo (forse la sua classe) e si dichiara molto interessata al sito in quanto il suo gruppo sta “seguendo un corso di approfondimento sulla Cultura stabiese” . L’interesse di Luana e dei suoi amici fa pensare più ad una concomitanza che ad una causa vera e propria; come è da supporre che il corso si tenga a scuola, e sia guidato da docenti. I cosiddetti progetti.
La scuola è il Liceo classico Plinio Seniore.
Uno. Luana vorrebbe sapere i motivi dell’interesse del Libero Ricercatore, e come è nata l’idea di creare un sito in internet. E quali siano le fonti da cui le informazioni sono ricavate.
Due. Poi dà alcune indicazioni sul progetto scolastico che vede impegnate lei e le amiche: un progetto incentrato sulla raccolta la catalogazione e la ridefinizione delle tradizioni.

Risposta. A primo acchito, in riferimento all’interesse manifestato da Luana, la ricerca sembrerebbe di tipo sociologico, cioè mirata a capire le motivazioni e l’organizzazione di un lavoro di documentazione storica in ambito cittadino, messo in atto da un privato (in seguito coadiuvato da altri privati): documentazione da condividere con i visitatori del sito e, indirettamente, con tutta la collettività.
Poi, quando la studentessa cerca di presentare il suo progetto ci fa sapere che esso ha come scopo quello di “raccogliere catalogare e ridefinire le tradizioni” (locali).
Non conosco i tempi del progetto di Luana, né so come esso si stia sviluppando; e neppure se durerà ancora anche dopo la fine dell’anno scolastico. Ma poiché da quando Luana si è rivolta al sito (13 aprile) qualsiasi nostra risposta, a parer mio, non avrebbe mai consentito di portare a termine il progetto entro la fine del corrente anno scolastico, viene da pensare o che esso sarà sospeso, o rimandato, oppure continuerà durante l’estate. Io mi auguro che continui.
Se gli studenti ricercano un dato sociologico o comportamentale, bastano anche solamente le interviste, i questionari, i sondaggi. Ma se guardiamo alla seconda parte … cioè “la raccolta, la catalogazione e la ridefinizione delle tradizioni”, allora il lavoro è un altro. Intanto c’è bisogno di repertoriare le “tradizioni”, cioè cercarle, elencarle, e vedere quali interessano alla ricerca; poi si potrà passare alla loro classificazione (ma ci vorranno dei criteri); infine alla loro “ridefinizione” (che non so bene che cosa sia. Forse dare ai racconti una nuova veste letteraria? Oppure recuperarne il valore originario e la loro genuina simbologia?)
Ma che cosa sono le tradizioni? La parola mi dice che si tratta di qualche cosa che si tramanda. Trans+do = do attraverso; cioè consegno, faccio passare di mano in mano attraverso le generazioni. Mentre: trans+mando = affido (raccomando) attraverso; cioè mi preoccupo di consegnare attraverso (le generazioni). Parliamo evidentemente di tradizioni popolari. Presenti nelle famiglie, nei quartieri, nella città. Ora evidentemente queste pratiche sono vive nel comportamento del popolo, e solo gli anziani riescono a risalirne la storia fino alle prime radici. Quindi esse sono depositate nella memoria collettiva del gruppo sociale. E generalmente vengono tramandate oralmente, tanto che si parla anche di tradizione orale. Ma non è escluso che anche nella scrittura, nella letteratura, esse vengano fissate e conservate. Allora per risalire alle fonti nell’uno e nell’altro caso, o si interpellano gli anziani, o si interpellano i testi letterari. Quindi la consultazione di libri. Tutti i libri. Poi se qualcuno, nel tempo, ha già fatto il lavoro di repertoriare e classificare (come pensano di fare Luana e i suoi amici), allora il nostro lavoro è agevolato dall’esistenza di questi libri. Resta comunque da parte nostra il lavoro di ricercarli, di leggerli, di analizzarli, di collazionare le diverse versioni, e di classificare quelle che noi abbiamo isolate come “tradizioni”.
Ora la prima cosa da farsi, nel corso attivato dal Liceo Plinio Seniore, sarebbe quella di darsi un metodo e di individuare degli strumenti.
Ma nel frattempo mentre gli studenti con l’aiuto degli insegnanti affronteranno questa fase propedeutica alla ricerca vera e propria, il Liberoricercatore potrebbe aggregare – considerato che andiamo incontro all’estate – singoli studenti o gruppi ristretti, e sperimentarli “sul campo”, come si dice, offrendo loro la possibilità di una collaborazione. Cosicché i ragazzi possano provare direttamente come si lavora in questo campo.

Ora rispondo ad Angela Gaeta (lettera del 10 maggio 2012), sebbene l’abbia già fatto, e in maniera circostanziata il Dott. Raffaele Scala.
Risposta. La prima cosa da farsi è di rivolgersi direttamente alla Direzione dei Cantieri, a Castellammare o, se esiste, alla Sede Centrale. Perché non è ammissibile che una istituzione, un’azienda, o qualsiasi altro Ente, non abbia conservato documenti importanti della sua storia. Poi c’è il discorso degli Archivi di Stato, che comunque raccolgono – o periodicamente, o quando gli enti vengono assorbiti o addirittura sciolti – tutti quei documenti necessari a ricostruire la storia del Paese, anche quelle particolari o di settore.
Poi presso le biblioteche universitarie delle Facoltà che hanno attinenza o affinità con la branca alla quale appartiene il soggetto della nostra ricerca, potremo trovare tutta la letteratura scientifica specifica del settore. È questo un inizio. Poi da lì, di pubblicazione in pubblicazione, vedremo ampliarsi sempre più le pagine dei testi, destinate alla bibliografia. Oggi le biblioteche di tutto il mondo sono collegate o via internet o via intranet, e quelle europee riescono anche a procurare e recapitare, fisicamente, il libro eventualmente richiesto.
Spero che queste poche notizie siano sufficienti a farci addentrare in questa entusiasmante avventura della ricerca scientifica. Anche se la nostra non è fatta di esperimenti di laboratorio, ma di reperimento di testimonianze.

Una risposta, la devo dare anche ad Anna Elisabetta Guida (lettera del 23 maggio 2012).
Risposta. Cara Elisabetta, è troppo poco un testo solo per fare la “ricerca”. Faresti una ricerca di cose già ricercate e trovate da altri.
E siamo troppo piccoli, noi, per conoscere tutto, e possedere le informazioni appropriate, se non addirittura per procurarti il libro che risolva i tuoi problemi.
Tu intanto comincia da una guida turistica, pratica i luoghi, renditi conto delle dimensioni reali degli spazi architettonici, delle forme, delle linee, degli ambienti, in altre parole comincia a familiarizzare col monumento. Esaminane la funzionalità, l’arredo, e – dove evidenti – i restauri.
Renditi padrona, sicura conoscitrice dell’esistente, avendo anche la fortuna di non dover andare lontano per vederlo; e non dover pagare il biglietto d’ingresso per visitarlo. E poi o alla biblioteca della Curia, o a quella del Comune, qualcosa troverai. Se no, anche il Comune e la Curia hanno i loro belli archivi.
Voglio concludere dicendo che sono d’accordo col giudizio espresso dal dott. Raffaele Scala sui titoli, sui meriti e sulla qualità del sito del Libero Ricercatore di Stabia, anche se non ne condivida il percorso di analisi per formularlo. Perciò aggiungerei per le nostre lettrici e per i nostri lettori, e per gli altri nostri corrispondenti, di considerare tutto il lavoro fatto negli anni dal Libero Ricercatore (nonché lo stesso metodo di lavoro; e lo spirito che lo anima), come un prezioso patrimonio da utilizzare quasi fosse una piccola enciclopedia domestica. E come tale utilizzarla, o implementarla. In altre parole, sentirsi comunità e partecipare alla vita, alla sorte, alle aspirazioni della comunità, contribuendo al suo miglioramento e al bene comune. Una specie di comunità delle lettere e della lettura, della memoria e della comunicazione, dell’educazione e del buon senso, insomma, dei valori morali e della speranza.
Luigi Casale”.

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venerdì 8 giugno 2012   (Giuseppe Pandolfi)

La missiva del sig. Giuseppe Pandolfi:
“Suggerimento sezione Sport del sito libero ricercatore: Salve, leggo spesso il suo sito. Passando nella sezione Sport ho notato la mancanza di riferimenti alla sezione della Lega Navale, attiva da 30 anni (ma risalente già agli anni ‘30), unico punto attualmente attivo riguardo la promozione del mare tramite vela, canoa, attività con scolaresche, istruzione nautica ed altro ancora. Le allego il link del sito nell’eventualità volesse visitarlo e magari aggiungerlo alla pagina.
Grazie, il socio Giuseppe Pandolfi”.

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giovedì 7 giugno 2012 (Valentina Cipriani)

La richiesta di informazioni della studentessa Valentina Cipriani:
“Mi chiamo Valentina e sono una vostra concittadina. Mi interessava sapere se per caso voi sapevate dirmi se l’ ex fabbrica Cirio è di proprietà privata o del Comune. La mia curiosità deriva dal fatto che essendo una laureanda in Architettura il complesso in questione poteva essere per me oggetto di uno studio universitario.
Cordiali saluti. Valentina Cipriani”.

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giovedì 7 giugno 2012 (Alberto Gargiulo)

Lettera agli amici di liberoricercatore di Alberto Gargiulo:
“Ciao a tutti, apro questa discussione per illustrare una cosa agli amici di Libero ricercatore: faccio parte del Movimento 5 Stelle di Castellammare assieme ad altre persone… Dato che stiamo crescendo come gruppo anche a Castellammare, stiamo avanzando nuove proposte e una di queste riguarda il recupero della Reggia e del Parco di Quisisana. L’idea sarebbe di far continuare ciò che liberoricercatore cominciò con la petizione per il recupero della Reggia, magari organizzando prima una passeggiata tra di noi e poi una passeggiata periodica rivolta al pubblico per far conoscere lo stato della zona. Senza dilungarmi troppo, vorrei chiedere a tutti la propria disponibilità a questo progetto per confrontarci e approfondire. Se vi va, ci riuniamo ogni venerdì alle 20,00 al Bar Spagnuolo.
Mi faccio referente di questa cosa magari anche col gruppo di Legambiente, se vorrà anche indirettamente appoggiarci, per fare una cosa assieme senza personalismi e arroganza, per continuare a dirigere l’interesse verso Quisisana, poiché è una cosa a cui tengo molto (dato che sovente percorro la zona partendo da Pimonte, dopo che mi avete insegnato la via). L’ultima volta è stata ieri e credo che lo farò tra meno di un’ora…
In attesa di vostra risposta porgo, cordiali saluti. Alberto”.

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mercoledì 6 giugno 2012 (prof. Luigi Casale)

La lettera aperta del prof. Luigi Casale:
“La rubrica “Lettere alla Redazione” di liberoricercatore.it è uno strumento di comunicazione messo a disposizione dal sito internet www.liberoricercatore.it per quegli internauti – abituali o occasionali – che, visitando il sito, avvertono l’esigenza di partecipare notizie, eventi, bisogni, emozioni, impressioni, riflessioni, commenti, richieste, segnalazioni, ecc., tutte cose che abbiano in qualche modo un legame con Castellammare di Stabia e la sua storia.
Si tratta generalmente di persone per lo più legate culturalmente ed affettivamente alla Città, o perché qui residenti o perché cittadini emigrati altrove; oppure di altre persone semplicemente interessate ad approfondire qualche argomento che ad esse sta a cuore e che pensano che da noi possano ricevere una risposta; persone idealmente vicine comunque, o sensibili – se così preferite – ai temi e ai problemi che andiamo presentando. La nostra speranza è, e resta tuttavia, che per lo meno esse condividano lo spirito che anima noi, i più diretti collaboratori del sito; e cioè di offrire un lavoro qualificato e disinteressato con l’unico scopo di favorire, mediante la pratica comunicativa, la conoscenza, l’arricchimento culturale e la presa di coscienza. Quali che siano i contenuti dei messaggi proposti di volta in volta con le lettera alla Redazione, per il fatto stesso di essere inviate da persone sensibili, attente e/o interessate, questi interventi sono sempre pertinenti e perciò, per quanto personali, quasi sempre rispondono – in linea generale – alle finalità sociali del sito. La crescita personale, l’arricchimento culturale, il senso civico e la pratica della legalità. In altre parole la rubrica “Lettere alla Redazione”, come area comunicativa, è uno spazio aperto al contributo dei “lettori” che intendono dialogare tra loro e con noi. E, per il fatto di avere scelto questo mezzo, essi implicitamente intendono instaurare un rapporto dialettico (di consenso o di critica; comunque costruttivo) con lo staff (o la linea, o le finalità – come preferite –) del sito.
Fatta questa premessa che giustifica il mio approccio alla rubrica e cerca di spiegare lo spirito con cui molte volte sono intervenuto (nonché la ragione stessa di questo ulteriore mio intervento di carattere personalissimo), vorrei ritornare oggi alla mia lettera del 24 maggio u.s. All’inizio avevo espresso una impressione che forse poteva anche essere interpretata come un giudizio. Da qui poi avevo manifestato l’esigenza di riflettere su quello che facciamo. Riflettere su come lo facciamo e con quali finalità. Mi riferivo evidentemente al nostro modesto lavoro. Ed il senso era esplicito anche nelle parole, quando parlavo del “nostro piccolo”. Non intendevo parlare dei problemi dell’Università. (Non ne sarei stato capace). Avrei voluto invece meglio corrispondere alle domande dei lettori che spesso ci avanzano delle richieste, e pensavo soprattutto agli studenti, specialmente quando non sanno, o non trovano, a chi porre le loro domande. E in quei giorni appunto erano arrivate lettere da parte di studenti. Liceali, ma anche universitari. Poiché dalla mia esperienza di studente mi era rimasta nella testa un vago ricordo di due istituti: il “deposito legale”, e il “catalogo unico”, ho creduto di accennarne sperando che qualcuno avesse potuto spiegarceli in maniera più chiara e compiuta. Certo sarebbe stato meglio chiederlo direttamente a un Editore o a un Direttore di giornale; oppure a un Direttore di Biblioteca. O a un tipografo che sapesse fare il tipografo o a un libraio che sapesse fare il libraio. E qui ho sbagliato io. Perché mi sono arenato. Ma, volendo, faremmo sempre in tempo a trovare una risposta, purché qualche insegnante ci aiutasse, magari l’insegnante di diritto o il Bibliotecario della biblioteca scolastica. Se avessi voluto parlare dei problemi dell’università avrei cercato un’altra tribuna. Anche se per la verità la questione mi trova completamente estraneo. In effetti non avrei saputo che cosa dire. All’inizio quando ho cominciato a produrre le mie “pillole di cultura” avevo anche chiarito che i miei interventi erano orientati ai ragazzi della scuola media, ai quali mi proponevo di offrire (ma questo non l’avevo detto: era però nelle intenzioni) un percorso di educazione linguistica, una specie di viatico, da verificare in seguito se avesse potuto (io dico quasi certamente di sì) servire anche per gli anni del liceo. Continuerò quindi a dedicarmi a quel lavoro, con lo stesso spirito e le stesse intenzioni, ma vorrei che qualche insegnante si facesse tramite verso i suoi alunni e viceversa con noi della redazione proprio per aiutare i ragazzi a cogliere il senso profondo del lavoro che prodighiamo.
Detto questo, resto ancora in obbligo di una risposta verso Luana Sicignano (13 aprile 2012) e Anna Elisabetta Guida (23 maggio 2012 ), o verso Angela Gaeta (10 maggio 2012) insieme a tanti altri studenti che fiduciosi si rivolgono alla Redazione.
E buon lavoro a tutti. Luigi Casale”.

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martedì 5 giugno 2012 (Catello Esposito Sansone)

La richiesta di informazioni del carissimo Catello Esposito Sansone:
“Sono nato in “Salita Visanola” dove ho trascorso una piccola parte della mia infanzia, per poi trasferirmi al centro, ma sono ancora legato ai mie luoghi di origine. Da alcuni racconti ascoltati ho scoperto che in via Caio Duilio, vicino alla fonte dell’acqua Acidula, erano situati due ristoranti “Posillipo” e “Marechiaro”. Volevo chiedere, alla redazione di “Libero Ricercatore” ed a tutti i lettori, se in merito ai suddetti ristoranti, è possibile avere delle foto d’epoca.
Cordiali saluti, Catello Esposito Sansone.”.

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lunedì 28 maggio 2012   (Giuseppe Zingone)

Giuseppe Zingone ringrazia il dott. Paolo Rastrelli:
“A ragione del giusto e del vero mi farebbe piacere dare la meritata visibilità al dottor Paolo Rastrelli a alla sua ricca e documentata risposta. Speriamo che questa possa essere la prima mail di un ben più ricco approfondimento sul capitano Vincenzo Sorrentino, eccola:
<Il filmato comprova che la barca è stata a Castellammare dove sarebbe avvenuto l’allestimento seguito direttamente da Sorrentino. Se la barca è stata costruita a Lussinpiccolo non del tutto completa, quindi non navigabile, è plausibile che sia stata trasportata via ferrovia a Castellammare come si era soliti fare all’epoca (ci sono le foto della spedizione in Germania a Kiel nel 1936 dell’imbarcazione “Italia” lunga fuori tutto 14,75 metri). Dunque potrebbe essere scesa in mare per la prima volta a Castellammare. Inoltre non risulta che il Regio Cantiere di Castellammare abbia costruito naviglio minore, cosa invece che ha fatto molto egregiamente il Cantiere Martinolich che di queste unità era uno specialista. Poi ci sono le foto che mostrano la barca al Molosiglio presso il Circolo Canottieri Napoli con la presenza della principessa di Piemonte. Certamente da Castellammare a Napoli la barca è andata via mare e si può pensare che quella sia stata la cerimonia dell’inizio della spedizione di cui non si sa nulla, almeno finora. Le ricerche per le dovute conferme non finiscono mai, ovviamente. È stato un piacere contattarla. Cordialmente. Paolo Rastrelli>.
Buon lavoro a tutti Giuseppe Zingone e grazie dottor Rastrelli”

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venerdì 25 maggio 2012 (dott. Raffaele Scala)

Le osservazioni del dott. Raffaele Scala relative al monito del prof. Luigi Casale:
“Il fatto che tanti studenti si rivolgano a questo sito per avere informazioni ai fini di approfondire alcuni temi legati alla tesi di laurea, è il segno dell’importanza assunta nel tempo da questo portale, nello specifico campo della storia locale. Ed è quindi un merito che gli va riconosciuto. Altra storia è che si rivolgano al sito per avere informazioni sulle fonti. Fonti di cui dovrebbero avere ampia conoscenza, considerando la loro natura di laureandi. Archivi storici e biblioteche comunali, provinciali ed ecclesiastici, dovrebbero essere il loro pane quotidiano, il fatto che così non sia denota lo stato delle nostre università, la qualità degli studenti lasciati allo sbaraglio. Sarà anche per questo motivo che tanti studenti hanno la necessità di rivolgersi a strumenti alternativi, quali possono essere siti come Libero Ricercatore, capace di costruirsi in tanti anni una sua identità che lo porta ad avere una specifica originalità, fuori dagli schemi comuni e di massa, tipici di tanti portali locali alla ricerca di facile consenso.
Cordiali saluti, Raffaele Scala”

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giovedì 24 maggio 2012 (prof. Luigi Casale)

Una missiva/monito del prof. Luigi Casale:
“Leggendo i contributi sul sito, o le richieste degli affezionati lettori, nonché alcune risposte, mi pare che stiamo attraversando se non proprio un momento di crisi, certamente una fase di rallentamento o di stasi, correndo il rischio di avvitarci su noi stessi. Come ho detto altre volte, in riferimento al quadro più generale della nazione o del mondo intero, la crisi di per sé non è un fatto negativo: si tratta di prenderne atto e di studiarla per cercare di superarla in maniera indenne. Essa deve essere una occasione di riflessione, e sulla base di questa poi prendere i necessari provvedimenti: risposte o interventi mirati. Ciò dovrà valere anche nel nostro piccolo.
Personalmente non riesco ad immaginare un impegno così serio e così gravoso, sebbene volontario e gratificante, senza una finalità generalmente educativa e, nello specifico, anche pedagogico.
Da una parte, cioè, offrire il sostegno alle popolazioni per la crescita del senso civico, dall’altra parte dare elementi di conoscenza, insieme a strumenti di analisi e di giudizio, alle giovani generazioni, quelle in età scolare, per la formazione di una coscienza critica. Tutto questo non in maniera unidirezionale come si farebbe a scuola, né tale da sembrare fatta di superficialità e saccenteria. Ma in maniera dialogica, e in grado di coinvolgere e corresponsabilizzare sui valori di fondo dell’amicizia e della solidarietà, anche le persone che si avvicinano al sito, o per semplice curiosità, o per interesse personale e culturale, o per ammirazione verso il nostro lavoro di volontari; e cercano poi di dialogare, appunto, con noi.
Credo che non si faccia un buon servizio educativo quando a uno studente o a un professionista non si dica chiaramente che la ricerca di un libro va fatta in Biblioteca o in Libreria. Gli studenti devono sapere che esistono degli strumenti specifici per la ricerca di un testo. Repertori, indici, bibliografie tematiche. Questi strumenti si trovano nelle Biblioteche (che sono aperte al pubblico!), presso l’Ufficio del Direttore, o nella sezione istitutiva della Biblioteca stessa. È assurdo che si richieda a noi, modesti operatori della scrittura, come si fa a cercare un libro. Se il libro è in vendita, queste informazioni le può dare qualsiasi libreria seriamente attrezzata.
[Il “deposito legale” non è solo uno strumento di polizia o di censura, ma una forma di censimento di tutto ciò che viene pubblicato, costantemente aggiornato. Credo che esista presso le Prefetture. E se le Prefetture non trattengono tutto il materiale pubblicistico (scaricandolo agli Archivi e alle Biblioteche centrali), almeno ne trattengono la sua registrazione].
Esiste presso il Ministero dei Beni Culturali l’Istituto del Catalogo. Su quest’ultimo punto dovrei aggiornarmi anch’io.
Per quanto riguarda poi la storia locale, ma ti sembra possibile che la Biblioteca comunale non abbia un catalogo o una bibliografia essenziale di testi che parlino della città? O che la Curia diocesana non conosca le opere che parlano della storia o dell’arte della Cattedrale?
Il primo servizio dovrebbe essere basato su questo tipo di informazione. Quando ci chiedono un’informazione la prima cosa da farsi è di dare l’indirizzo giusto. Solo così possiamo collaborare con la scuola.
Con questo non voglio giudicare gli studenti o gli altri ricercatori, ma criticare noi stessi che talvolta accordiamo troppa disponibilità.
E poi, a Castellammare esiste anche un editore di opere a carattere locale, contentissimo di pubblicare e di vendere libri. E mai possibile che non debba essere mai interpellato?
Con affetto e ammirazione. Devotamente vostro, Luigi”.

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mercoledì 23 maggio 2012 (avv. Antonino Cuomo)

La richiesta d’informazioni dell’avv. Antonino Cuomo:
“Ho avuto l’occasione di avere notizia di alcune vostre pubblicazioni interessanti la Storia di C/mare di Stabia.
Poiché sarei interessato all’acquisto vi sarei grato se mi comunicaste come procedere all’acquisto stesso.
Con anticipati ringraziamenti e cordiali saluti. Avv. Antonino Cuomo”.

Risposta: Spett.le avv. Cuomo, a giorni è previsto un riordino delle nostre prime pubblicazioni cartacee (attualmente esaurite), non appena provveduto, avremo cura di ricontattarla e di darle informazioni più dettagliate. Per il momento nel ringraziarla dell’interessamento, ci è gradita l’occasione per porgere distinti saluti.

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mercoledì 23 maggio 2012 (Anna Elisabetta Guida)

La richiesta d’informazioni della studentessa Anna Elisabetta Guida:
“Gentilissimi, sono una studentessa dell’Università Federico II di Napoli e scrivo per avere se è possibile delle informazioni utili ai fini della tesi.
Mi interesserebbe conoscere la storia della Cattedrale di Castellammare e mi chiedevo se nel vostro elenco ci fosse qualche testo o documento a riguardo. Se non ci fosse, sapreste consigliarmi a chi rivolgermi?
Grazie per l’attenzione. Distinti Saluti, Anna Elisabetta Guida”.

Risposta: Gentilissima Anna Elisabetta, nella nostra piccola biblioteca non conserviamo libri dedicati alla Cattedrale stabiese. Sugli scaffali sono presenti solo delle brevi pubblicazioni e qualche paragrafo dedicato ad essa contenuto in altri libri. Ci faccia sapere più nello specifico a cosa è interessata e vedremo se possiamo aiutarla! Cordiali saluti dalla Redazione di L.R.!

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lunedì 21 maggio 2012 (Gennaro Cappuccio)

La gradita missiva del sig. Gennaro Cappuccio:
“Complimenti per la magnifica iniziativa. A noi stabiesi in giro per l’Italia ci date la possibilità di tenere salde le nostre radici.
Gennaro Cappuccio”.

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domenica 20 maggio 2012 (Giuseppe Zingone)

Giuseppe Zingone risponde al gentile dott. Paolo Rastrelli:
“Eccomi a lei, fa piacere che sia riuscito a trovare altri documenti su Sorrentino, le cui notizie hanno appassionato anche me. La mia era una semplice deduzione (quindi meglio avere i documenti in suo possesso) Forse l’errore in cui sono stato tratto deriva dal video dell’Archivio Luce nel quale (circa 50 secondi) si intravede il panfilo mentre viene issato attraverso delle gru e calato in mare. A dire il vero se guarda i due video cioè quello delle prove di stabilità e quello del battesimo sembrano anche due imbarcazioni diverse. Inoltre mi chiedo e chiedo (anche per capire meglio) le prove dell’imbarcazione vengono fatte nel Regio Cantiere di Castellammare lo si evince chiaramente dal filmato, prove che sicuramente sono state già fatte nel cantiere di cui lei riferisce, ed anche il battesimo presumo allora sia stato doppio, dunque si tratta solo di propaganda del Regime o c’è ancora da documentarsi? Grazie per la passione che anche lei nutre per il mare ed il passato.
Saluti. Giuseppe Zingone”.

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giovedì 17 maggio 2012 (dott. Paolo Rastrelli)

Il dott. Paolo Rastrelli scrive a Giuseppe Zingone:
“Gentile sig. Giuseppe Zingone, ho letto con molta ammirazione la sua brillante ricostruzione storica sulla figura del capitano dott. Vincenzo Sorrentino, presente su questo eccezionale sito.
Sono anche io un “ricercatore” e sono uno dei fondatori del “Centro Studi Tradizioni Nautiche” di Napoli (www.cstn.it).
Sfogliando vecchie e rare riviste che abbiamo raccolto al “Centro” ho trovato a proposito di Sorrentino e del suo yacht “Espero” la notizia che mi permetto di allegare dalla quale risulta che la barca non fu costruita a Castellammare, dove però è stata allestita, ma a Lussinpiccolo nel famosissimo Cantiere Martinolich.
La prego di considerare la mia segnalazione con scopo collaborativo ed eventualmente per la ricerca della verità di fatti lontani che Lei meritoriamente e perfettamente ha ricostruito.
Con la speranza di poter fare la sua conoscenza personale alla prima favorevole occasione le porgo cordiali saluti. Paolo Rastrelli”.

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martedì 15 maggio 2012 (dott. Raffaele Scala)

Il dott. Raffaele Scala ringrazia il prof. Bonuccio Gatti per la cortese risposta (rif.: post di lunedì 14 maggio 2012):
“Un Grazie personale a Libero Ricercatore, al suo fondatore, Maurizio, ai suoi lettori, a quanti lo frequentano, lo vivono e lo animano e, nello specifico, un grazie all’amico prof. Bonuccio Gatti per la preziosa informazione che mi ha tolto un assillo. Tutto avrei immaginato tranne che Villa Gabola nascondesse queste piccole chicche di storia locale. Certo sarebbe bello se si facesse viva qualche ex allieva del Collegio “T. Tasso” e ci raccontasse qualche episodio della sua giovinezza vissuta in questo istituto. E’ questo il bello d’internet, strumento principe della moderna democrazia partecipata, canale privilegiato di partecipazione, comunicazione e d’informazione in tempo reale o quasi. Ancora uno sforzo e credo che arriveranno preziose informazioni sugli antichi acquaioli dell’Acqua della Madonna, sui primi tentativi d’impostare – negli anni ’50 ? – gli chalet, la cui presenza ha allietato tante nostre calde sere d’estate, vissute in allegra e spensierata compagnia.
Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala”.

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lunedì 14 maggio 2012 (prof. Bonuccio Gatti)

Il prof. Bonuccio Gatti risponde al dott. Raffaele Scala (rif.: post di sabato 12 maggio 2012):
“Carissimo Maurizio, in merito alla missiva del Dott. Scala, relativa a notizie su Villa Gabola, mi sono ricordato di due cartoline della mia collezione, presenti sul tuo sito, non viaggiate e databili più o meno anni ‘50, dalle quali si evince che la suddetta Villa è stata una pensione denominata Villa La Pineta e un Istituto Collegio denominato Torquato Tasso.
Sperando di aver soddisfatto, almeno in parte, la curiosità del Dott. Scala, ti saluto come al solito.
DNN. Bonuccio”

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sabato 12 maggio 2012 (dott. Raffaele Scala)

Il dott. Raffaele Scala risponde ad Angela Gaeta (rif.: post di giovedì 10 maggio 2012):
“Ho letto il quesito di Angela Gaeta, cui voglio dire, che a Castellammare è presente l’Archivio Storico Comunale sito in via Renato Raiola dove esiste una ricchissima documentazione che riguarda anche le problematiche legate ai Regi Cantieri, oltre ad una bibliografia abbastanza completa sull’argomento a partire dal libro di Catello Vanacore e, più modestamente, dello stesso sottoscritto, di cui una parte è possibile consultare sullo stesso Libero Ricercatore.
Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala”

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giovedì 10 maggio 2012 (Angela Gaeta)

Ci scrive la laureanda Angela Gaeta (chi ha una informazioni attendibili in merito è pregato di rispondere):
“Gentile Redazione di liberoricercatore, vorrei innanzitutto farvi i miei complimenti per la vostra attività, davvero preziosa per la nostra Castellammare; le notizie, le storie, i dati che emergono dai vari contributi personali e bibliografici che il vostro sito raccoglie, costituiscono le tessere di un grande mosaico che Castellammare ha rappresentato e può ancora rappresentare in ambito nazionale e oltre. Leggendo il materiale da voi raccolto ho potuto avere ulteriori notizie dirette ed indirette su alcuni miei avi che hanno contribuito alla storia della nostra città e di cui persino in famiglia si era persa la memoria.
Vi scrivo tuttavia per un motivo preciso: poiché sono in procinto di svolgere una tesi di laurea sulle industrie a Castellammare, ed in particolare sui Cantieri,avrei bisogno di sapere se, in base alle notizie in vostro possesso, c’è, in città o anche fuori,un archivio ottocentesco dei Cantieri.
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta e vi contatterò sicuramente in seguito nel prosieguo del mio lavoro.
Angela Gaeta”.

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mercoledì 9 maggio 2012 (dott. Raffaele Scala)

Il dott. Raffaele Scala pone un nuovo quesito (chi ha una informazioni attendibili in merito è pregato di rispondere):
“Ritorno con un nuovo quesito, sperando di essere più fortunato (l’altro precedente era su Villa Gabola): mi sono chiesto, ed ho chiesto ad altri, a quanto risalgono i primi chalet posti all’Acqua della Madonna. Una sommaria indagine farebbe risalire i primi chioschi in muratura all’inizio degli anni Settanta. Pare che neanche al comune esista documentazione certa. Allora la domanda da porre è: vi è qualcuno, magari con i capelli bianchi e buona memoria, che saprebbe dirmi a quale anno (più o meno) risale il primo abuso, poi copiato dagli altri? Se magari qualcuno ha qualche fonte documentale ancora meglio. Non si vince nulla, solo togliere la sete della curiosità ad uno stabiese curioso. Grazie anticipatamente.
Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala”.

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mercoledì 2 maggio 2012 (Andrea Acanfora)

Il gradito messaggio del sig. Andrea Acanfora:
“Buonasera, sono Andrea Acanfora, nipote del cap. Giovanni Battista e figlio di Luigi. La ringrazio per la pagina che ha voluto dedicare a mio nonno sul web.

Un cordiale saluto, Andrea Acanfora”

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lunedì 30 aprile 2012 (Raffaele Greco)

Un messaggio alla cortese attenzione del Sig. Maurizio Cuomo:
“Se ci si riesce, vorrei notizie dei giovani ed allora allievi della V elementare presso l’istituto Suore Alcantarine a Scanzano, ricordo alcuni cognomi e nomi, la maestra era la Sig. Sorrentino Rosa. Ecco la foto:

visualizza immagine scolaresca di Scanzano 28/05/1960
Cordiali saluti, Raffaele Greco”

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martedì 24 aprile 2012  (Antonio Di Somma)

L’invito “fotografico” di Antonio Di Somma (fotografo ufficiale della festa dell’Annunziatella):
“Con l’avvicinarsi della festa dell’Annunziatella, colgo l’occasione per inviare un insieme di foto (accostate qui e là) per dare l’idea dei momenti salienti della festa:

visualizza foto festa dell’Annunziatella n. 1
visualizza foto festa dell’Annunziatella n. 2
visualizza foto festa dell’Annunziatella n. 3
visualizza foto festa dell’Annunziatella n. 4

Ci vediamo al prossimo evento, siete tutti invitati a partecipare.
Saluti, Antonio Di Somma”

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lunedì 23 aprile 2012 (Lucia Amendola)

In ricordo di Gigi, ci scrive la carissima Lucia Amendola:
“Caro Maurizio, non puoi credere come la presenza di Gigi sia viva in me ancora più oggi da quando ha lasciato questa vita. Non sapevo se postare il suo scritto su Facebook o mandarlo a te, in modo che lo possa utilizzare nel modo che reputi più opportuno. Tempo fa Gigi Nocera , dopo avermi conosciuto di persona a Castellammare, in occasione della prima presentazione del suo libro, mi scrisse una lunga mail. Mi fa piacere riportare alcune sue frasi che lo mostrano appassionato autodidatta di letteratura:
“… Troppo tardi, causa la guerra, la sorte mi fece incontrare poi la mia Liliana che mi spinse a riprendere gli studi e conseguire almeno un diploma di scuola superiore.
E’ vero fin da piccolo la mia passione mi ha spinto a leggere di tutto. Ho iniziato con i libretti contenenti i soggetti dei film americani usciti prima della guerra; libretti che compravo da Canzanella, poi con i giornaletti: L’Avventuroso, il Corriere dei piccoli, continuando poi con i libri più pesanti. Tutto Jack London, i grandi russi di fine ottocento, gli italiani della stessa epoca, poeti e scrittori, i napoletani, quasi tutti, fino alle ultime scoperte: Erri De Luca e Fabrizia Remondino. A suo tempo chi influenzò di più la mia scrittura fu Giuseppe Marotta. Lo scoprii leggendo le sue critiche cinematografiche sul settimanale “Omnibus” che si pubblicava durante gli anni della guerra e subito dopo la guerra. Di questo brillante scrittore (troppo presto dimenticato) ho letto tutti i suoi libri. Ho letto poi tanti libri di Storia (la mia passione) dall’antica Grecia all’ultimo conflitto mondiale nel buio di quel ripostiglio e alla vergogna della shoah. Insomma un cervello tutt’altro che pigro che ha pascolato allo stato brado nelle praterie del sapere”.
Quest’ultima frase la trovo poi estremamente poetica.
Un abbraccio affettuoso a tutti gli amici di Gigi. Lucia Amendola”.

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giovedì 19 aprile 2012 (dott. Raffaele Scala)

Lettera a Enzo Cesarano (rif.: post di lunedì 16 aprile 2012):
“Non è facile oggi, essere ottimisti. Giornali e televisione si sono da tempo trasformati in bollettini di guerra sullo stato dell’economia, l’Istat sforna numeri da brividi sul continuo aumento della disoccupazione, specialmente giovanile, la Camera di Commercio ci rabbuia sul numero dei fallimenti in provincia di Napoli, eppure, nonostante tutto, la vita continua, la politica ha abdicato al suo ruolo di classe dirigente per trasformarsi in cricca al servizio dei pochi. La storia ci ha tramandato periodi più bui dei nostri attuali, eppure ne sono usciti, hanno prodotto un mondo migliore di quello in cui hanno vissuto. Lo stesso è accaduto per la nostra città: ci hanno raso al suolo diverse volte, uomini e natura, eppure siamo risorti
Ho sempre creduto nell’ottimismo della volontà. Parafrasando una celebre frase di uno spot pubblicitario, sono a mia volta convinto di vedere l’ottimismo come profumo della vita. Qualche segnale incoraggiante c’è, bisogna stimolarlo di più, trasmettere e riappropriarci dei valori veri della vita, che sono quelli di sempre, rispetto degli altri, fare il proprio dovere nei confronti della società nella quale viviamo, per avere più rispetto di noi stessi. Castellammare, come l’Italia, ha, nonostante tutto, un futuro. Come te, caro amico Enzo, io ci credo nel nostro riscatto civile!
Raffaele Scala”

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lunedì 16 aprile 2012   (Enzo Cesarano)

Lettera aperta di Enzo Cesarano:
“Caro Maurizio c’è un giudizio brutto e tagliente apposto sul fan club di facebook di LR da un certo sig. Giuseppe che così commenta il pensiero di Nello Lascialfari nel suo “E’ bella la mia Città”, eccolo: “Aspetti pure la fine dei tempi… …che risorga forse si dovrà aspettare il prossimo big bang”.
Non so a te e ai nostri affezionati lettori, ma a me è parso disfattista e negativo perché toglie ogni speranza al messaggio di Aniello, e siccome io credo al riscatto della città sia per ragioni storiche culturali, che per la fiducia che pongo nei figli migliori della nostra città, mi sono sentito quasi parte in causa, e un po’ deluso e amareggiato, perché se tutto questo pessimismo ci assale, possiamo stare pur certi che allora nulla cambierà.
Insomma tutto questo mi ha portato ad una riflessione che vorrei condividere con tutti i frequentatori del sito, è del filosofo francese Edgar Morin, eccola:
– “Se fossi guidato solo dal lume della ragione, dovrei dire che il mondo va verso la catastrofe, che siamo sull’orlo dell’abisso. Tutti gli elementi che abbiamo sotto gli occhi ci prospettano scenari apocalittici. Ma nella storia dell’umanità esiste l’imprevisto, quel fatto inatteso che cambia il corso delle cose. Ecco perché, in fondo, sono ottimista”.
Ci salverà, forse, l’ imponderabile, quello che neanche accademici come Edgar Morin riescono a prevedere, la piccola Atene che resiste all’impero della Persia, facendo nascere la filosofia e la democrazia, l’URSS che nel 1941 respinge i nazisti alle porte di Mosca, e prelude alla fine della guerra. Perciò concludo questa mio intervento dicendo: «Caro signore pessimista… È già successo, succederà ancora!»
Enzo Cesarano”.

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venerdì 13 aprile 2012 (Luigi Casale)

Il prof. Luigi Casale scrive al Comitato per gli Scavi di Stabia:
“Impossibilitato a presenziare alla odierna commemorazione in ricordo del preside Antonio Carosella, intendo far giungere attraverso la voce del liberoricercatore di Stabia la mia personale testimonianza di ex-alunno del Liceo B. Croce di Torre Annunziata: anni 1962-64. Mezzo secolo fa la Scuola me l’ha fatto incontrare a Torre. Due anni fa il Liberoricercatore me l’ha fatto ritrovare a Castellammare.
Oggi con grande emozione rivivo l’ammirazione del discepolo, la stima e la devozione del collega più giovane, l’affetto dell’amico verso un amico sempre disponibile.
E ringrazio la Provvidenza della persona squisita che mi ha fatto incontrare lungo il cammino della vita. E del bene spirituale, della simpatia, e dell’amicizia che mi ha accordato. Sentimenti che esprimo alla famiglia davanti a questo consesso di amici di scuola, di lavoro, di ideali. Al Comitato per gli Scavi di Stabia vada il nostro incoraggiamento e il motivato sostegno, sulla scia dell’azione e della testimonianza del Professore Antonio Carosella.
Luigi Casale (alias Gigino)”.

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venerdì 13 aprile 2012 (Luana Sicignano)

La gradita missiva di Luana Sicignano che ci scrive a nome di una scolaresca del “Plinio Seniore”:
“Buona sera, siamo del Liceo Classico Plinio Seniore e siamo molto interessate al suo sito. Stiamo seguendo un corso di approfondimento sulla “Cultura stabiese”. Vorremmo conoscere i motivi di questo suo interesse, e come è nata l’idea di fondare questo bellissimo sito e da quali fonti preleva le sue informazioni. Il progetto è principalmente incentrato nella raccolta, catalogazione e ridefinizione delle tradizioni stabiesi..
Aspettiamo sue notizie… Distinti Saluti..!”

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domenica 1 aprile 2012 (Riccardo Barreca)

Il sig. Riccardo Barreca scrive alla Redazione:
“Mi scuso se la disturbo, nella ricerca sul web dello spartito della canzone di Denza “Vieni!”, mi sono imbattuto nel suo sito che ho trovato molto interessante. Come dicevo sono alla ricerca di questo spartito che è stato ritirato dal commercio l’anno passato, è ovviamente fuori catalogo né si può credere che la Ricordi lo vorrà ristampare presto. Ho visto il frontespizio di questo spartito nel suo saggio su Denza, quello, per intenderci, con la foto di Caruso, dove in calce sono riportate le versioni per sop/ten e altre tonalità. E’ proprio quello che cerco, in particolare nella versione per sop/ten, di tonalità più acuta e se lei fosse così gentile da metterne la musica in immagine e darmi la possibilità di scaricarla, gliene sarei estremamente grato. Ho visto più avanti la stessa musica ma in tonalità originale, per canto e pianoforte, di cui però ho già la copia presa alla biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia; certo, si può trasportare, tuttavia sarebbe un lavoro non da poco, almeno per me che sono un modesto dilettante. Per favore sia così gentile da darmi una risposta.

La saluto cordialmente, Riccardo Barreca”

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domenica 25 marzo 2012   (Antonello Ferraro)

Anno bisesto, anno funesto… di Antonello Ferraro:
“Carissimo Maurizio, carissimi Amici, é con grande dolore che Vi annuncio la scomparsa di una persona molto importante per la nostra città. Vi parlo della signora Maria Luisa Zenni. Abruzzese di nascita, ma stabiese di adozione, la signora Zenni si è dedicata da sempre ai poveri e bisognosi della nostra città. Ha ricoperto, anni fa, la carica di presidentessa delle Vincenziane Dame di Carità. In seguito è stata la fondatrice dell’ A.V.O., l’organizzazione dei volontari ospedalieri che portano aiuto e conforto agli ammalati ricoverati presso l’Ospedale San Leonardo. Sempre sorridente e con una buona parola con tutti, ha trascorso la sua vita dividendosi tra la sua famiglia e le persone in difficoltà.
La ricorderò sempre con un grandissimo affetto. Antonello Ferraro”

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giovedì 15 marzo 2012 (Maria Francesca Ruggiero)

L’informativa della dott.ssa Maria Francesca Ruggiero:
“Gentile Maurizio, con la presente informo che oggi alle ore 18,30 si terrà, presso la Concattedrale di Castellammare di Stabia, una messa celebrativa del 20° anno trascorso dalla visita del Beato Giovanni Paolo II. La funzione sarà officiata dall’Arcivescovo di Cracovia ed ex segretario del Papa, Mons. Stanisław Dziwisz, e verrà animata dal coro polifonico S. Maria dell’Assunta. Lo stesso Mons. Dziwisz il giorno successivo farà visita agli operai dello stabilimento Fincantieri.
Cordiali saluti. Maria Francesca Ruggiero”.

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lunedì 12 marzo 2012 (Maria Paduano)

La missiva della sig.ra Maria Paduano:
“Immagini della Memoria: Vi invio due foto di gruppo rispettivamente degli anni scolastici: 1967/1968 e 1968/1969 degli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale Luigi Sturzo di C.mare che gradirei, se possibile, poter fare inserire nella rubrica di cui all’oggetto.
Ringrazio anticipatamente e invio cordiali saluti… Paduano Maria”.

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venerdì 9 marzo 2012 (Raffaele Scala)

Il dott. Raffaele Scala risponde alla lettera del prof. Casale (rif.: 8 marzo 2012):
“Se c’è una cosa alla quale non ho mai creduto e sulla quale non sono mai stato d’accordo è la cosiddetta salvaguardia delle quote rosa. Perché è offensiva nei confronti della donne e perché è foriera di grandi ingiustizie nei confronti dei più meritevoli, scavalcati da gente incompetente ed inutile solo perché donna. La verità è che bisogna mettere le donne nella condizioni di poter partecipare, evitando che siano costrette a rinchiudersi nel privato perché impegnate ad allevare i figli e a curare i mariti. E’ vero, quella foto di soli uomini mostrataci dall’amico Luigi Casale immalinconisce chi la guarda e gli stessi che vi partecipano e fa tenerezza l’altra che mostra l’unica donna di quella banda musicale. E’ anche vero che spesso sono le stesse donne ad isolarsi e per verificare questo basta dare un’occhiata a questo o ad altri siti e vedere quante donne partecipano ai vari dibattiti, alle problematiche della città e della vita politica e sociale in generale. Poche, pochissime. Eppure questo è il paese delle sessanta riviste di gossip, delle cento trasmissioni televisive fatte del nulla (grande fratello, isola dei famosi, telenovele, soap opera, etc) che vedono la grandissima partecipazione delle nostre donne. Il problema c’è, soprattutto quando verifichiamo che non sono molte le donne che sanno perché esiste l’otto marzo, la Giornata della Donna che non è una delle tante feste consumistiche, come spesso viene vissuta.
Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala”

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giovedì 8 marzo 2012 (Luigi Casale)

La lettera del prof. Luigi Casale:
“Caro Maurizio, oggi è la festa della donna. La mia partecipazione solidale a questa ricorrenza vuole essere la seguente.
Ti chiedo di pubblicare queste due foto recuperate dal mio archivio personale. E’ parte della mia memoria (elettronico-digitale, ma anche psicologico-esistenziale).
Pubblicale, ti prego, lasciando libertà ai lettori di commentarle. Nella speranza di un più largo coinvolgimento al dibattito. Una riflessione che ognuno potrà fare tra sé e sé, senza tanta retorica. Per cominciare, la mia personale considerazione sulle due foto, per esempio, è la seguente:
Riflessione sulla prima foto: “Invito alle donne di Castellammare di richiedere e pretendere la loro quota rosa nel Libero Ricercatore”.
Riflessione sulla seconda foto: “Omaggio all’anonima concertista suonatrice di corno, come simbolo di parità, di rispetto, di dignità, e di ammirazione al di fuori da ogni quota riservata, percentuale prefissata, o precedenza non motivata”.
Buona giornata a donne e uomini che oggi faranno la loro personale riflessione sul tema. Luigi”

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martedì 6 marzo 2012 (Raffaele Scala)

Il dott. Raffaele Scala scrive al prof. Pippo D’Angelo:
“Una domanda per il professor D’Angelo, allargata, naturalmente, a quanti possono rispondere al quesito, che è questo: mi ha sempre incuriosito conoscere la storia di Villa Gabola, senza essere mai riuscito a ricavarne più di tanto. Chi sa, per favore, m’illumini! Quel piccolo angolo di verde del rione San Marco che va sotto il nome di Villa Gabola, da almeno vent’anni è oggetto di progetti di riqualificazione e di miglior uso a favore della collettività senza mai trovare effettiva concretizzazione. Per quanto mi riguarda la utilizzerei come sede unica dell’Archivio Storico comunale, della Biblioteca e di un’efficiente Emeroteca di cui si sente la mancanza, in particolare di un’emeroteca che raccogliesse le numerose testate del circondario, magari recuperando anche quelle più antiche oggi sepolte in archivi privati di comuni cittadini. Nel ringraziare come sempre per la cortese disponibilità.
Cordiali saluti, Raffaele Scala”.

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martedì 28 febbraio 2012 (Raffaele Scala)

Il dott. Raffaele Scala scrive a Giovanna Lombardo:
“Mi associo ai complimenti di Frank Avallone sulle stupende foto realizzate da Giovanna Lombardo su Castellammare di Stabia. Ho apprezzato le sfumature, i colori, le angolazioni che ci mostrano una città diversa, non dico più bella, sicuramente più romantica e poetica di quella che siamo capaci di vedere con i nostri comuni, mortali occhi d’ignari cittadini.
N.B. Se è altrettanto brava come ritrattista, ma non ne dubito, quasi quasi le chiedo una foto artistica. Anche se il soggetto, forse, non è dei migliori.
Cordiali saluti, Raffaele Scala”.

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lunedì 27 febbraio 2012 (Frank Avallone)

Il carissimo Frank Avallone scrive a Giovanna Lombardo:
“Complimenti sinceri a lei, Giovanna Lombardo! Le sue photo sono bellissime; i riflessi, incomparabili. Continui, la prego, a contribuire con la sua arte per la nostra gioia e per far conoscere la nostra bella Castellammare.
Ancora complimenti e un caro saluto dalla sunny Florida. Frank”.

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sabato 25 febbraio 2012 (Giovanna Zingone)

Giovanna ringrazia liberoricercatore (con un messaggio sintetico, ma gradito!!!):
“Grazie delle tue bellissime foto. Grazie di cuore.
Giovanna”

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venerdì 24 febbraio 2012 (Giuseppe Zingone)

Giuseppe (rif.: “Piano…Natura”) scrive a Nando Fontanella una brevissima missiva:
“Bravo Nando continua così e speriamo che qualcuno si accorga che ci sono ancora tante risorse sul nostro territorio!!!
Giuseppe Zingone”.

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Lunedì 20 febbraio 2012 (Gigi Nocera)

I ringraziamenti del carissimo Gigi (rif.: “A Gigi Nocera per i suoi 89 anni”):
“GRAZIE A TUTTI I CARI AMICI CHI MI HANNO OMAGGIATO CON UN PREZIOSO VIDEO CON IL QUALE MI RICORDERANNO AI MIEI CARI E CON LA BELLA E GRAZIOSA POESIA DEL MIO OMONIMO LUIGI.
GRAZIE e TANTA FORTUNA A VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE.
Gigi Nocera”.

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venerdì 17 febbraio 2012 (Luigi Casale)

A nome della redazione tutta di liberoricercatore.it, il prof. Luigi Casale formula gli auguri di buon compleanno al professore Antonio Carosella:
“Caro Maurizio, per una strana coincidenza – felicissima circostanza – vengo in possesso di una dato cronologico di una persona alla quale siamo legati da affetto da stima e da simpatia; e verso la quale molti di noi dovremmo essere anche riconoscenti: un amico, un maestro, un luminare. Il professore Antonio Carosella.
Perciò sospendendo per un giorno la privacy e il calendario, vi invito a dedicare questa giornata alla gioia interiore di un abbraccio o di una stretta di mano a chi ci ha sempre incoraggiati e sostenuti.
Permettetemi dunque di arrogarmi questo doveroso omaggio di esprimere al professore Carosella gli auguri di buon compleanno.
A nome dell’intero gruppo del Liberoricercatore e dei simpatizzanti del sito, nonché della lunga schiera dei discepoli che hanno conservato vivo l’affetto insieme alla memoria dei begli anni della giovinezza. Quella giovinezza che rivive oggi emblematicamente nella forza del pensiero creativo.
“Con serenità e fiducia, caro professore, guardiamo avanti per Lei e con Lei; per noi, e per quelli che ci seguiranno. Ad multos annos. Luigi Casale”.

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mercoledì 15 febbraio 2012 (Ferdinando Fontanella)

Il naturalista Ferdinando Fontanella, condivide con i lettori due immagini del Faito innevato da lui ritratte:
“Nella certezza che possiate gradire, allego due immagini del Faito ( visualizza: immagine 1 e immagine 2 ), in cui ho ritratto la strada Giusso (tratto finale che sale da Castellammare). A giudicare dagli alberi e dalla neve sembra essere su tutt’altro monte (sicuramente molto più nordico).
Buona giornata, Nando”.

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lunedì 13 febbraio 2012 (Raffaele Scala)

Raffaele Scala, risponde alle missive a lui indirizzate (rif.: post dal 08/02 al 12/02):
“Caro Maurizio, gentili lettori, ho colto con molto piacere che la mia provocazione ha raggiunto l’effetto desiderato, quello cioè di stimolare un dibattito non tanto sulle cose che ho scritto e dal sito molto gentilmente pubblicate, quanto sull’importanza di conoscere un tipo di storia diversa, quella degli ultimi. La storia dell’emancipazione di un proletariato che prendeva coscienza della propria forza e dei propri diritti, pagandola a caro prezzo, una storia tanto più importante alla luce del drammatico momento sociale ed economico che stiamo vivendo, a Castellammare, in Italia e nel mondo. Il piacere è stato tanto più grande nel leggere il tipo di risposta, ognuna delle quali ha colto, con intelligenza, un aspetto del problema. Sul “tu”, non ci sono problemi, anzi l’auspico. Colgo anche il momento per chiarire che non sono un Professore, non ho mai insegnato. Il motivo per cui antepongo il titolo di studio al nome è dovuto semplicemente al fatto che spesso, per pura comodità, mi capita di utilizzare la mail “di servizio”, quella ufficiale dell’azienda di cui sono dipendente, dove, naturalmente indirizzo di posta elettronica e firma preordinata sono stabiliti dall’ufficio. Giusto per la storia, e soddisfare magari qualche curiosità, informo i gentili partecipanti al dibattito che sono laureato in sociologia, ma non svolgo l’attività del sociologo, anche se per molti anni ho avuto un ruolo “sociale”.
Trovo anch’io auspicabile una conoscenza maggiore e migliore tra quanti frequentano il sito, giro quindi l’auspicio alla redazione e al suo ispiratore, Maurizio Cuomo, per invitare a prendere un caffé quanti lo desiderano, magari nella stessa sede della redazione. Vedere il viso delle persone che quasi sempre conosciamo solo attraverso la loro scrittura, sentire la loro viva voce, umanizza chi scrive e chi legge, rendendoci per quello che siamo, normali persone che hanno sete di sapere e di capire, cittadini che amano la terra in cui vivono, tutti figli della stessa cultura.
Nel ringraziare ancora una volta quanti hanno avuto la gentilezza di partecipare al dibattito, apportando il loro particolare e importante contributo alla discussione, aspettando il piacere di rileggerci, non mi resta che porgere i miei più cordiali saluti a tutti.
Raffaele Scala”.

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domenica 12 febbraio 2012 (Frank Avallone)

Frank Avallone risponde alla missiva del dott. Raffaele Scala (rif. post del 6/02/12):
“Egregio dr. Scala, ho appena finito di leggere il suo resoconto storico. E’ veramente importante conoscere il passato, per poter capire il presente. Le battaglie per dare ai lavoratori dignità e la possibilità di una vita serena, sono alla base dei diritti che ogni essere umano deve avere. La ringrazio per il suo contributo, che mi fa capire la storia di Castellammare ed il coraggio dei nostri antenati! Continui, la prego, a scrivere il resto di questa storia affascinante ed a volte triste!
Grazie ancora e saluti carissimi dalla sunny Florida Truly Frank P. Avallone”

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domenica 12 febbraio 2012 (Gigi Nocera)

Gigi Nocera risponde alla missiva del dott. Raffaele Scala (rif. post del 6/02/12):
“Commento… ai commenti del dott. Scala: il Prof. in una delle sue prime missive a L.R. dubita che la Storia politica e sociale della nostra città possa interessare ad alcuno dei nostri concittadini. In concordia con l’amico Corrado di Martino io non penso sia così in assoluto. E lo spiega molto bene nella sua risposta. Per parte mia, per quel poco che valgono, nei miei “Ricordi degli anni 30″(più indietro non son potuto andare… per motivi pratici!) pubblicati anche in volumetto da questo benemerito Libero Ricercatore. Avrebbe notato che alcuni contenevano, se non episodi storici rilevanti, noterelle di costume/cronachistici che, per chi appassionato di storia e di costume, potevano dare spunto a ricerche più approfondite. E chi ci dice che nessuno lo abbia fatto?
La saluto cordialmente caro Professore non prima di complimentarmi per la Sua passione. Gigi Nocera – Torino.

PSMio padre, Francesco (classe 1897), nelle prime decadi del secolo scorso faceva parte dei Circoli Socialisti di Castellammare dove si era formata una specie di alleanza politica con i Circoli Cattolici di allora, frequentati anche da Silvio Gava (La dinastia politica del dopoguerra). G.N.”.

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sabato 11 febbraio 2012   (Francesco Chianese)

L’ing. Francesco Chianese risponde alla missiva del dott. Raffaele Scala (rif. post del 6/02/12):
“Il fuoco sotto la cenere: Io non voglio avvinghiare ulteriormente il loop di cui parla Corrado, ma in riferimento alle missive dei vari amici che hanno risposto al prof. Raffaele Scala, ho colto e voglio evidenziare la vivacità del sito; come ho avuto modo di dire in altre occasioni: noi ci siamo, ci siamo sempre, attenti e curiosi, sempre presenti anche se silenti, gratificati da scoperte nuove, felici di trasmettere le nostre conoscenze ed esperienze perchè questo, lo dico per me, ma credo che valga per molti altri, è il nostro modo di partecipare e contribuire al miglioramento di Castellammare di Stabia.
Francesco Chianese”.

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venerdì 10 febbraio 2012 (Corrado di Martino)

Corrado di Martino risponde alla missiva del dott. Raffaele Scala (rif. post del 6/02/12):
“Caro Raffaele, è mia abitudine dare del tu agli amici del Libero Ricercatore, ti scrivo per esporti in breve il mio pensiero sulla lettera/stimolo che hai inviato a LR e ai suoi lettori (io sono uno di essi). E’ indubitabile che la storia di Castellammare (politica e sociale) trattata con padronanza e sapienza, come tu sai fare, sia un potente veicolo formativo di coscienza e cultura.
E’ importante, al tempo stesso, che tutti gli stabiesi e non solo, ne possano “godere liberamente”; in questo LR pone le sue basi, il suo progetto fondante. Tuttavia credo sia meno giusto provare delusione nel caso in cui una proposta, un invito, un post venga poco commentato. Se ogni lettore volesse commentare ciascun post pervenuto e pubblicato da LR, non basterebbero gli anni per darne contezza a tutti i lettori, e quantunque ciò avvenisse, si dovrebbe dare informazione dei commenti successivi e via dicendo, fino a creare un loop con susseguente stack overflow insomma: – se scassasse ‘a pazzièlla! -.
Una replica di parte, potrebbe portarci a valutare il post della signor Gina meno importante della storia di Castellammare, ma non sarebbe né giusto, né democratico. Per cui, molto modestamente, suggerirei di offrire la nostra esperienza agli altri, di porre al loro servizio le nostre conoscenze, il nostro vissuto culturale; senza indugiare alla ricerca di consensi o dissensi, ma proseguendo sulla strada scelta, quella che per noi è più giusta.

Sperando di poterti incontrare di persona presto, ti saluto con profonda stima, Corrado”.

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giovedì 9 febbraio 2012 (Francesca Tramparulo)

La dott.ssa Francesca Tramparulo risponde alla missiva del dott. Raffaele Scala (rif. post del 6/02/12):
“Egregio dott. Scala, penso che la mail del sig. Cimmino sia stata esaustiva nello spiegare il pensiero di noi lettori e assidui frequentatori del sito di L.R., quindi non mi dilungo ulteriormente, ma ci tengo a farle sapere che i suoi interventi storici sono di grande importanza per la nostra conoscenza e coscienza storica.
Trovo perciò giusto che continui a pubblicare le sue ricerche che mi, e ci arricchiscono, dato che noi stabiesi abbiamo continuamente bisogno di ricordarci chi siamo e da dove veniamo.

Colgo l’occasione per salutarla cordialmente, in attesa della sua prossima pubblicazione. Dr.ssa TRAMPARULO FRANCESCA”.

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mercoledì 8 febbraio 2012 (Antonio Cimmino)

Antonio Cimmino risponde alla missiva del dott. Raffaele Scala (rif. post del 6/02/12):
“Egr. Dott. Raffaele Scala, sono un assiduo visitatore nonché modesto collaboratore di L.R. e in merito alla Sua missiva, nella quale ipotizzava un presunto scarso interesse dei lettori del sito per argomentazioni storiche, Le invio le mie considerazioni. Ho letto con estremo interesse i primi capitoli della storia di Castellammare, scritti oltre che con indubbia competenza, anche con amore verso la Sua città e passione per i protagonisti di quel lontano tempo. È giusto che i contemporanei, specialmente coloro che rappresentano la mitica classe operaia del secolo scorso, attingano dall’esperienza del passato caratterizzate da una fortissima carica ideale e non sciupino l’immenso patrimonio umano, politico, civile costruito a prezzo di sofferenze e sacrifici dai nostri padri, nonni e antenati prossimi. A mio sommesso parere, l’assenza di commenti sul Suo lavoro è dovuta alla scarsa propensione a scrivere che i lettori hanno oggi, vuoi perché non più abituati ovvero per timore di essere fraintesi o per mera pigrizia, giammai per lo scarso interesse verso gli argomenti trattati visto il trend crescente dei visitatori del sito. Non credo che tutti sia apatici lettori. Come giustamente osserva, la posta è utilizzata da poche (e solite) persone e risulta necessario, sempre secondo me, incentivare esprimere con un giudizio di gradibilità in calce in cui, invece di scrivere solo commenti ci si può limitare a mettere una crocetta in un’apposita casella agevolando coloro che vogliono esprimere un giudizio, seppur sinteticissimo, ma non intendono scrivere commenti, positivi o negativi che siano. Continui così, abbiamo tutti la necessità di conoscere e riappropriarci della ns. storia e del ns. passato, di guardare al di là del velo dell’oblio per comprendere meglio il presente e tentare di programmare il futuro. Voglio concludere questa mia lettera- non sono abituato a tanto, rientrando tra i lettori pigri ma non abulici – parafrasando un antico detto ebraico che, più o meno così recita: “C’è chi sa ciò che dice e chi dice solo quello che sa”. Lei sa benissimo quello che dice e continui a dirlo per tutti noi e per Castellammare; quanto prima i semi che cadono sul terreno fertile daranno i loro frutti e, nella certezza che i visitatori di L.R. posseggano abbastanza terra e non solo pietre e rovi.

Distinti saluti, Antonio Cimmino”.

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lunedì 6 febbraio 2012 (Raffaele Scala)

La missiva del dott. Raffaele Scala:
“Egregio Maurizio, dopo “Castellammare di Stabia all’indomani dell’Unità”, la pubblicazione del secondo capitolo su “Il primo socialismo nell’ultimo decennio dell’Ottocento”, e “la biografia su Antonio Cecchi”, colgo l’occasione per informarla che a breve provvederò ad inviare il terzo capitolo scritto sulla Storia del Movimento Operaio di Castellammare di Stabia, che consentirà ai lettori del sito di entrare nel vivo della vita politica e sociale della nostra città nel primo decennio del 1900, dove s’incontreranno personaggi che hanno fatto la storia di Castellammare. Alcuni di questi protagonisti oggi vivono nel nome delle strade a loro dedicate, uomini di cui la maggior parte di noi ignora chi siano stati e cosa abbiano fatto. Uno squarcio quindi interessante su un periodo importante della Città delle Acque. Consentitemi un’annotazione: sulle vicende storiche già pubblicate non mi è sembrato di riscontrare nessun tipo d’interesse tra i lettori del sito, considerando l’assoluta mancanza di commenti, né in positivo né in negativo, nella rubrica delle lettere spedite alla redazione. Posso ipotizzare, ma di sicuro sbaglio, che quanti frequentano il Libero ricercatore rappresentino una fascia di pubblico lontano da interessi storici legati alle vicende della classe operaia organizzata, anche se nello specifico si parla di persone che forse sono nostri diretti antenati, bisnonni, prozii, chissà, e quindi uno stimolo a conoscere di più e meglio storie, fatti e vicende che in fondo ci hanno fatto diventare quello che siamo, nel bene e nel male.
Non mi dispiacerebbe se questa lettera fosse pubblicata, per capire se effettivamente è così oppure no. RingraziandoVi come sempre della Vostra preziosa ospitalità.

Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala”.

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mercoledì 25 gennaio 2012 (Maria Francesca Ruggiero)

La segnalazione della dott.ssa Maria Francesca Ruggiero:
“Caro Maurizio, vorrei segnalare a te e tutti gli amici del LiberoRicercatore, che nella pubblicità della nuova Fiat Panda in onda da un paio di giorni (che inizialmente avevo interpretato come uno spot di generico invito al sacrificio!), compare Castellammare, la strada che conduce a Pozzano. Si tratta precisamente del 36° secondo. Sebbene il testo in sottofondo si riferisca agli Italiani, il video è un generoso omaggio allo stabilimento di Pomigliano e il territorio che lo circonda. Da notare anche la bellissima prospettiva del Vesuvio del 20° secondo, che per noi
stabiesi è davvero insolita!

P.S.: Grazie molto per aver accolto immediatamente la mia richiesta ed aver pubblicato le foto dei gemellini!!!!”.
Un caro saluto Francesca.

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domenica 22 gennaio 2012 (Tullio Pesola)

Una nuova missiva del dott. Tullio Pesola:
“Desidero esprimere al Sig. Gaetano Fontana il mio compiacimento per l’originale idea che ha avuto nel dare vita ad uno spazio dedicato alle “Pitture nostrane”,
rubrica che potrà certamente rivelarsi molto interessante. Io dispongo di un’immagine relativa alla facciata della Cattedrale della nostra città così come la vide a suo tempo il Maestro Antonio Asturi. GlieLa rimetto in allegato, convinto che Ella le troverà giusta collocazione.
Cordiali saluti, Dott. Tullio Pesola”

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domenica 8 gennaio 2012   (Angelo Del Gaudio)

La lettera del carissimo dott. Angelo Del Gaudio:
“Sempre caro Maurizio, grazie anche quest’anno per averci mostrato il volto vero, solare, fine e culturalmente preparato della nostra Castellammare. A suo tempo ho sempre cercato di stimolare e incoraggiare la cultura e la ricerca, specie tra i giovani, favorendo anche la pubblicazione di qualche giornaletto studentesco. Non puoi immaginare la felicità nel vedere e, ( per tua somma bravura ) nell’ascoltare le voci di chi spende i suoi giorni migliori per assicurare il posto che si merita STABIA nell’olimpo delle città degne di questo nome. Consentimi di ringraziare particolarmente il dr. Plaitano il cui afflato di appassionato ricercatore è per me motivo di intima gioia e fierezza per essere uno stabiese. Mi accodo con discreta simpatia al gruppo del bar Fontana per rivolgere a loro e a tutti gli stabiesi, vicini e lontani, l’augurio più vero di un anno all’ombra della saggezza e della bontà.
Con la stima e l’affetto di sempre. Angelo”.

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sabato 7 gennaio 2012 (Tullio Pesola)

La missiva del dott. Tullio Pesola:
“Ero convinto che i miei ricordi si fermassero agli ultimi soprannomi che ho inviato il 24 novembre u.s. Riandando indietro nel tempo di qualche anno, però, sono riuscito a risalire a quelli che, immagino, potranno unirsi ai 1937 di cui vanta libero ricercatore.
Saluti, Dott. Tullio Pesola”.

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martedì 3 gennaio 2012 (Ugo Meli)

Un brevissimo messaggio di Ugo Meli da Mozzate (CO):
“Ciao e buon anno a tutti Voi, Con i nuovi amici e parenti ritrovati grazie a voi ho avuto anche la possibilità di rincontrare Gianni Cosenza da molti ricordato col soprannome di Gianni ‘o picuozzo.
Grazie di tutto, Ugo Meli”

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lunedì 2 gennaio 2012 (Luigi Casale)

La lettera di auguri alla Redazione inviata dal prof. Luigi Casale:
“Caro Maurizio, dopo gli auguri del cuore, in quella sfera personale fatta di istinto e sentimento nella quale trovano spazio – idealmente – tutte le persone che amiamo o che meritano il nostro affetto, o la nostra ammirazione, o la solidarietà e il rispetto, auguri più o meno convenzionali che ci siamo scambiati in privato; ecco, giungono ora gli auguri della testa, quelli della ragione che non si nasconde la realtà problematica della vita, le difficoltà; specialmente in tempi come questi in cui non si parla d’altro che di problemi economici, di difficoltà politiche e sociali, di crisi. Crisi dei valori, crisi delle istituzioni, crisi del sistema. (Mi piacerebbe anche sulla parola “crisi” fare un’analisi semantica semiseria). Stamattina però voglio essere pragmatico, cioè più orientato sul pratico. Solo non so a chi rivolgere la domanda introduttiva; comunque la formulo lo stesso.
Ma vi è capitato mai di vivere senza problemi?
Piccoli o grandi che siano, i problemi, se non addirittura creati da noi stessi, si può dire che la norma comportamentale per noi è quella di vivere costantemente in mezzo ad essi. Scusate lo scherzo (che poi tanto scherzo non è), ma il problema dei problemi, non sono i problemi stessi, ma il modo in cui noi (ognuno) li risolviamo o pensiamo di risolverli. La crisi non è la morte o la rovina, ma una difficoltà, superata la quale, possiamo uscirne bene o male. Una prova insomma. Certo che l’esito potrebbe essere anche la morte e la rovina. Con tutto ciò, non è detto che l’esito dipenda sempre da noi. Certe volte dipende, sì, da noi; ma può anche non dipendere da noi.
Allora se è così quali auguri dobbiamo farci? Beh! Che l’anno nuovo sia migliore di quello passato! E credete voi che la Storia, (la Provvidenza?) non sia in grado di provvedervi da sola? Se no che senso avrebbe questa sequela di anni, questo rinnovo del calendario fatto ad ogni inizio-ciclo?
A me viene da ridere quando i politici (quelli con funzioni, incarichi e deleghe precise) raccontano quello che hanno fatto e quello che fanno per noi. E mi chiedo: ma allora, andando là, spesso su loro caparbia richiesta (qualche volta dovremo parlare anche di “ambizione”), che cosa credevano di dover fare? Niente? o altro? Se è così, allora tutto quello che hanno fatto o che fanno, potrebbero anche non farlo. Bontà loro!
Come pure non capisco tutto il parlare che si fa – sempre e dovunque – di economia, e del fatto che l’incremento della produzione industriale (forse è questo il PIL?) sia la soluzione di tutti i problemi: personali, morali, sociali, e culturali. Non dico che queste cose non siano importanti. Certo, sono la base (comunque, una componente) del benessere. Ma nel “malessere” (esiste questa condizione economica e sociale?) chi ci governa?
È un po’ di tempo che non sento più parlare di distribuzione, o meglio, di redistribuzione. È inutile che qualcuno sogghigni dicendo: se non c’è ricchezza che cosa distribuiamo? Intanto potremmo distribuire (ridistribuire) la ricchezza che c’è. Ma poi si potrebbero distribuire (o ridistribuire) il lavoro, le decisioni, le responsabilità, le competenze, le abilità, i valori civili, e quelli morali, la dignità, i diritti (oltre che i doveri). Se ho dimenticato qualcosa aiutatemi a completare il discorso. Sarebbe anche questa una redistribuzione di compiti.
E gli auguri della testa? Dopo che la mente si è sprecata tanto.
Eccoli anche quelli. Che ognuno si faccia coraggio, assuma le sue responsabilità, non perda la fiducia, si apra alla redistribuzione. Sia che debba dare sia che debba ricevere. E raggiungeremo il “ben-essere”.
Buon anno! Luigi”.

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domenica 1 gennaio 2012  (Antonello Ferraro)

A mezzanotte in punto (ore 00.00 del 1° gennaio 2012), ci scrive il carissimo e sempre preciso Antonello Ferraro:
“Cari Amici, Vi porgo con grandissimo affetto i miei più sinceri auguri per un magico e prosperoso 2012.
Tantissimi auguri a Maurizio Cuomo che, meglio di Bill Gates, ci ha cambiato la vita con un semplice clic. Tantissimi auguri anche a tutta la sua famiglia.
Tantissimi auguri agli amici Gigi Nocera e la Lucia Amendola che ci hanno donato, in questo 2011, due libri strepitosi (se non li avete ancora letti fateveli regalare dalla befana).
Tantissimi auguri all’amico e vicino di casa Antonio Sorrentino, col quale ci incontriamo più spesso su questo sito che in ascensore.
Tantissimi auguri a tutti gli stabiesi che vivono lontano dalla nostra città, perché più di tutti noi la portano fieri nel loro DNA.
Tantissimi auguri a “Libero Ricercatore”, la nostra Wikipedia stabiese che ogni giorno ci arricchisce di nuovi contenuti.
Tantissimi auguri a tutte le bellissime firme che leggo tra le varie pagine del sito: grazie per quanto diffondete e per l’impegno che dimostrate.
Tantissimi auguri a tutti quelli che in questo momento sono a lavoro, lontano dalla famiglia, per assicurarci tutto ciò di cui potremmo aver bisogno.
Tantissimi auguri a mio fratello che ha superato miracolosamente i suoi problemi di salute.
Ed infine tantissimi auguri anche a me che brindo idealmente con tutti Voi, augurandoVi tante cose belle ma soprattutto tanta salute.

C/mare di Stabia 01/01/2012 (ore 0.00)
Antonello Ferraro”.

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