Boucard (1853) il ciucciaro

Asini e asinari nella Castellammare del 1842

a cura di Maurizio Cuomo

Trovandola curiosa e interessante, in questa pagina propongo alla vostra attenzione la lettura di una breve nota posta in calce alla pagina 27 del libro “La Penisola di Sorrento descritta da Francesco Alvino” (pubblicazione edita nel 1842, in cui vengono descritti asini e asinari della nostra Castellammare di Stabia).

Boucard (1853) il ciucciaro (coll. Gaetano Fontana)

Boucard (1853) il ciucciaro (coll. Gaetano Fontana)

Asini:

È incredibile il numero prodigioso d’asini che veggonsi a Castellammare. Sono per altro comodissimi mezzi di trasporto ed usati da tutti: con soli sei carlini (circa franchi 2 1/2) se ne ha uno col suo conduttore per quattro o cinque ore. Pronti in tutti i momenti bastano pochi minuti per averne un’infinità belli ed allestiti. Nel vedere che a loro ci avvicinassimo, simili all’asino di Sileno sperarono intimorirci co’ loro ragghi, ed a gara innalzarono le loro voci, corrisposti da simili ed infiniti cori che si trovavano in ogni angolo del paese…

Asinari:

l conduttori poi sono allegri e vivaci; la vita è per loro una continua festa. Conoscono i nomi dei rinomati viaggiatori e degli stranieri che visitarono la loro penisola, ma goffamente li pronunziano. Lungo tutto il camino ti divertono cogli aneddoti; e talvolta gli ultimi venuti servono per divertire i nuovi avventori. Taluno capisce il francese e l’inglese, però tanto quanto riguarda il suo mestiere: infine si vantano istruiti di tutte le maraviglie del loro paese, e sebbene, pari a Ciceroni, asseriscano sfrontatamente paradossi grandissimi; pure bisogna avvalersene essendo praticissimi delle loro contrade.


Note: La Penisola di Sorrento descritta da Francesco Alvino (anno 1842), pag. 27

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *