Demolizione delle Antiche Terme

Le antiche terme: una picconata al “cuore”

Le antiche terme: una picconata al “cuore”

l’Editoriale di Maurizio Cuomo

Prendendo spunto dalla struggente immagine d’archivio “Demolizione delle Antiche Terme: il primo colpo di piccone”1, che ho rimesso in calce a “Le antiche Terme“, un breve articolo descrittivo del prof. Giuseppe D’Angelo, e soprattutto, colpito dritto al cuore dal seguente commento rilasciato da Enzo Cesarano: “Quest’immagine della prima picconata (data alle Antiche Terme di Stabia quel maledetto 26 febbraio del 1956) iniziò a distruggere la memoria e l’anima della piccola città, trasformandola in qualcosa che, a distanza di anni, non si è capito cos’è…, purtroppo ancora oggi quel piccone nessuna mente illuminata riesce a fermare”, ho molto riflettuto e non posso esimermi dal commentare.

Demolizione delle Antiche Terme

Demolizione delle Antiche Terme: il primo colpo di piccone

Ebbene, credetemi, portare avanti liberoricercatore.it, non è cosa semplice, in circa 16 anni di attività, abbiamo archiviato centinaia di articoli e migliaia di immagini d’epoca; molte sono le difficoltà ed i sacrifici che giornalmente affrontiamo per mantenere aggiornata la cosiddetta “memoria storica cittadina“. Va da sè, che il nostro portale, animato giornalmente da numerosi collaboratori, ai quali va dato gran parte del merito del successo, viene portato avanti per semplice passione e senza alcuno scopo di lucro (sia chiaro, spesso ci rimettiamo dalle tasche, perché nella totale indifferenza di “Chi” dovrebbe elogiare e sostenere iniziative come le nostre, sovente siamo costretti ad autofinanziarci).

A fronte di tante difficoltà, quante volte, scoraggiato dal quotidiano “sopravvivere” cittadino (la cronaca attuale è su tutti i giornali ed è ben nota), mi son chiesto (e penso di incarnare il pensiero di tutta la Redazionedi L.R.): “Ma chi me lo fa fare?!”… qui ci rimettiamo soldi e soprattutto tempo libero (sottratto alle nostre famiglie), bruciato per nulla, sempre e comunque nella speranza di mantenere a galla l’immagine della nostra Castellammare, che come una vecchia barca affonda lentamente a causa degli innumerevoli torti subiti (violentata per mano dei suoi stessi “figli”), poi magari spronato, da un messaggio, da una e-mail, da un complimento estemporaneo di un lettore (che ti ripaga di mille sacrifici) o anche da un semplice commento, vedi quello di Enzo, che nella sua semplicità ti fortifica e ti scuote l’anima, metti da parte i cattivi pensieri e decidi di continuare la tua opera di sensibilizzazione, perché nonostante tutto, la tua Castellammare è ferita al cuore, ma non vuol morire!!!

Concludo nella certezza che il presente editoriale darà spunto di riflessione e che il lettore vorrà dire la sua e commenterà… commenti che eventualmente rimetterò in calce alla pagina!


I vostri commenti:

La prima picconata? A quando l’ultima, a quando la fine di questo “sperpetuo”? Colpo su colpo, sembra che “il piccone” voglia distruggere i propri figli come la Medea di Euripide… (Corrado Di Martino).

Purtroppo si continua a picconare ma per fini certamente non pubblici. Prendiamo il palazzo “vanvitelliano” al corso, devastato nel corso degli ultimi 30 anni. Dove c’era il muro perimetrale di una palestra ora ci sono negozi. Da qualche giorno è stato abbattuto l’ultimo pezzo di muro per dare l’ennesimo accesso su strada (Massimiliano Greco).

È inutile rimpiangere un passato che non può tornare. Serve di più l’impegno a porre le basi di una possibile rinascita. Libero Ricercatore ha fatto già un opera straordinaria per la memoria e l’identità stabiese, può fare di più proponendosi come punto di riferimento per chi vuole seriamente contribuire a costruire una Città migliore (Sergio Troiano).

Vero… un declino. È colpa della politica sporca (Marina Sorrentino).

Che peccato, erano il nostro orgoglio (Sara Cesarano).

Tristezza,rabbia…! Le nostre nobili radici, le nostre risorse naturali che andavano tutelate, valorizzate con l’orgoglio dell’appartenenza offese, martoriate, distrutte dall’incapacità e dagli interessi di amministrazioni passate e presenti! Abbiamo toccato il fondo è ora di intervenire… di risalire…! Post fata resurgo! (Francesca De Pascale).

C’è poco da commentare… con i picconi si sono presi tante cose e tanti ricordi… ora è il turno della bellissima villa comunale… quante foto fatte li travestiti con maschere di carnevale, persino quando mi sono sposata ho fatto le foto lì. Ci sono stabiesi che volontariamente puliscono, commercianti che si inventano di tutto x non toccare il fondo… e qualcuno invece che ci toglie tutto: Terme, Faito, villa, lavoro tra un po’ anche l’aria che respiriamo e il sangue… (Annamaria Gargiulo).

Non c’e’ più niente da picconare ormai. e ridare lustro alla città rimane una cruda utopia (Vincenzo Perrone)

Quella che si vede in foto è soltanto la prima di una lunga serie di picconate che hanno lentamente e inesorabilmente distrutto la nostra città.
Mi domando quale mente bacata abbia potuto autorizzare la demolizione delle Antiche Terme di Stabia, un gioiello che tutti ci invidiavano; quale fine recondito era nascosto dietro quel disgraziato progetto?
E purtroppo la storia si ripete. Abbiamo davanti agli occhi quotidianamente quello che sta accadendo alla nostra città. Noi stiamo a guardare attoniti, addolorati, rabbiosi e impotenti. Cosa possiamo fare per fermare questo scempio? Bisogna che ci diamo una bella scrollata!
Ben venga l’operato di Libero Ricercatore che da anni si occupa di tenere viva la memoria storica di Stabia; ben vengano le iniziative di tante Associazioni locali che promuovono il rispetto e il recupero della nostra città.
Stamattina, uscendo da casa, ho incontrato residenti e commercianti di Via Plinio il Vecchio che volontariamente ripulivano e sistemavano la strada in cui abito. Mi si è aperto il cuore! Purtroppo mi si è ristretto quando sono andata a fare due passi in quello che è rimasto della nostra villa comunale (Delfina Ruocco).

Nonostante la mia non più giovane età, non ho ricordi delle antiche terme com’erano all’inizio, il padiglione moresco ad esempio, lo conosco solo attraverso le foto. Fatto sta’ che doveva essere un autentico gioiellino, peccato che la cultura della conservazione del bello non ci appartiene.
infatti sarebbe stato bello limitare i lavori dell’epoca soltanto ad un restauro conservativo. Ormai il danno è fatto! spero solo che ci restituiscano almeno le terme come sono attualmente, perché nonostante tutto restano un gioiellino unico! (Antonio d’Orsi).

Con le Terme anche la Facciata Settecentesca del Cantiere fu abbattuta, Attila non avrebbe saputo fare di meglio! (Bonuccio Gatti).

Le “picconate” politiche degli ultimi decenni fanno ancora più male! (Aldo Ivano Iezza).

Sono molto curioso di sapere se esistono verbali di assemblea comunale dove si decideva questo scempio. All’ignoranza degli amministratori dell’epoca ci aggiungerei anche quella del popolo che ha permesso ciò! La stabiesità si è persa con questa prima picconata, se hanno fatto fare questo, significa che gia allora avevamo lo stesso popolo di adesso…vedi la villa…la Cassarmonica… (Antonio Sessa).

Trovatemi una sola città dove si distrugge e si chiude… Ho visitato piccolissimi borghi dove invece si sfruttano i minimi spazi per offrire un servizio che… Crei ricchezze!!! Cittadina stufa!! (Tonia Iovine).

Quella picconata fu, forse, la prima avvisaglia che si ebbe della lungimiranza dei nuovi politici stabiesi, quei politici che, pur avendo già avviato il progetto di costruzione dell’impianto termale del Solaro, dovevano trovare il modo di sperperare denaro pubblico, il nostro denaro, in un’opera di demolizione di un illustre e affascinante passato, per edificare un qualcosa di fine a sé stesso e senza alcun futuro (Carlo Vingiani)


Note:

  1. Immagine è gentilmente concessa da Lino Di Capua e Gelda Vollono di “Ex Diversis Unum”

5 pensieri su “Le antiche terme: una picconata al “cuore”

  1. Antonio D'orsi

    nonostante la mia non piu’ giovane eta’, non ho ricordi delle antiche terme com’erano all’inizio, il padiglione moresco ad esempio, lo conosco solo attraverso le foto.
    fatto sta’ che doveva essere un autentico gioiellino, peccato che la cultura della conservazione del bello non ci appartiene.
    infatti sarebbe stato bello limitare i lavori dell’epoca soltanto ad un restauro conservativo. ormai il danno è fatto! spero solo che ci restituiscano almeno le terme come sono attualmente, perche’ nonostante tutto restano un gioiellino unico!
    Antonio d’Orsi

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  2. Delfina Ruocco

    Quella che si vede in foto è soltanto la prima di una lunga serie di picconate che hanno lentamente e inesorabilmente distrutto la nostra città.
    Mi domando quale mente bacata abbia potuto autorizzare la demolizione delle Antiche Terme di Stabia, un gioiello che tutti ci invidiavano; quale fine recondito era nascosto dietro quel disgraziato progetto?
    E purtroppo la storia si ripete. Abbiamo davanti agli occhi quotidianamente quello che sta accadendo alla nostra città. Noi stiamo a guardare attoniti, addolorati, rabbiosi e impotenti. Cosa possiamo fare per fermare questo scempio? Bisogna che ci diamo una bella scrollata!
    Ben venga l’operato di Libero Ricercatore che da anni si occupa di tenere viva la memoria storica di Stabia; ben vengano le iniziative di tante Associazioni locali che promuovono il rispetto e il recupero della nostra città.
    ……….
    Stamattina, uscendo da casa, ho incontrato residenti e commercianti di Via Plinio il Vecchio che volontariamente ripulivano e sistemavano la strada in cui abito. Mi si è aperto il cuore! Purtroppo mi si è ristretto quando sono andata a fare due passi in quello che è rimasto della nostra villa comunale.

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  3. Annamaria

    C’è poco da commentare……. con i picconi si sono presi tante cose e tanti ricordi ……. ora è il turno della bellissima villa comunale….quante foto fatte li travestiti con maschere di carnevale, persino quando mi sono sposata ho fatto le foto li. Ci sono stabiesi che volontariamente puliscono, commercianti che si inventano di tutto x non toccare il fondo……..e qualcuno invece che ci toglie tutto: Terme, Faito, villa, lavoro tra un pò anche l’aria che respiriamo e il sangue………

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  4. raffaele scala

    Le parole si sono esaurite, rimangono solo parolacce che l’educazione ci impedisce di esternare. Verso la politica ladrona, verso le istituzioni inaridite, verso la inciviltà di noi stabiesi, i maggiori colpevoli dello sfascio civile, economico e morale..

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  5. Alex

    Sono lontano da Castellammare oramai da tempo. Leggere libero ricercatore e’ un link verso la citta’ che amo perche’ nato li’. Nostalgia e ricordi di gioventu’ si fanno largo spesso nel freddo del nord. Io ho mollato, non avendo coraggio a sufficenza, ma in tanti resistono e questo sito e’ uno dei pochi fari nella notte di Castellammare. I problemi sono tanti e non solo a Castellammare. Rabbia e disillusione si alternano. Castellammare ha una storia lunghissima e Libero Ricercatore la tiene dolcemente in vita, cercando di spronare con i ricordi non vissuti menti di coloro che ancora sperano. I ‘chi ce lo fa fare’ sono comprensibili ma spero profondamente che non prendano il sopravvento… Uno Stabiese.

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