Il banco di panni in via Andrea Doria a Roma

Storia di un asciugamano usato

Storia di un asciugamano usato

di Giuseppe Zingone

Si può decretare la fine di una città osservando un asciugamano trovato su una bancarella al mercato?

Il banco di panni in via Andrea Doria a Roma

Il banco di panni in via Andrea Doria a Roma

E’ mercoledì mattina, le nuvole e la pioggia dei giorni passati sono solo un ricordo. Decido allora di scendere alla fermata Cipro della metro A di Roma, per camminare un po’ prima di andare al lavoro e così sbirciare tra le bancarelle in via Doria.

Sto cercando un tessuto da usare come fondale per un crocifisso antico che rivendica una giusta collocazione su una parete di casa ormai da molti mesi, è tutto pronto cornice, supporto, chiodi.
Un cumulo di teli rettangolari, attira la mia attenzione, anzi grida vendetta perché svenduto evidentemente a una bancarella ad un prezzo iniquo. Sono asciugamani di piccole dimensioni!

Quanti volti avranno accarezzati? Quanti colli avranno protetto ?
Tutto questo senza distinzioni perché per loro non cambia nulla se ad usarli è un giovane o un vecchio, una donna, un uomo o un bambino, svolgono senza contestare il proprio lavoro.
Su di essi il nome di Stabia!

I teli delle Terme Stabiane

I teli delle Terme Stabiane

Correrò il rischio di sembrarvi patetico ma dovevo trovare un posto a casa mia, per almeno un asciugamano delle nostre Terme.
Non ho voglia di criticare, di denunciare l’ho già fatto su queste pagine qualche tempo fa e sono stanco, (lettera del 4 Giugno 2013) basta con la retorica.

Il cuore mi piange nel vedere un frammento di storia gloriosa del mia città natale svenduto su una bancarella in un mercatino di strada a Roma.
Ho deciso allora di preservarlo dietro la stoffa che accoglierà il crocifisso, reliquia su reliquia, piaga su piaga, dolore su dolore, un telo stabiano per lenire le ferite di un Cristo che ancora oggi è umiliato e offeso dal nostro comportamento e non trova pace, come questa città.

Antico Crocifisso

Antico Crocifisso, provenienza Spagna, fine XVI

4 pensieri su “Storia di un asciugamano usato

  1. michele

    …..io avrei fatto lo stesso caro Giuseppe. Senza parole ciò che è successo alle Terme, senza parole di quello che siamo diventati noi, non amando più la nostra cara città. Un abraccio

    Rispondi
    1. Giuseppe Zingone Autore articolo

      Quegli asciugamani inerti purtroppo siamo noi. Anche io ritengo che le terme siano un luogo magico della nostra città e debbono rimanere nostre. Abbiate paura di chi le svenderà, perché perderemo il privilegio e il diritto di entrarci come è per le antiche Terme adibite a parcheggio.

      Rispondi
  2. angela savarese

    Dalle finestre della mia casa vedo la pineta delle Terme: un tempo mi sembrava magica, di sera le luci creavano effetti particolari tra gli alberi, al mattino i concertini facevano danzare i turisti, si sentivano le voci dei bambini che giocavano finalmente liberi di correre senza pericoli. Oggi quegli stessi alberi sono incolti, a rischio di incendio e/o di cadute, li osservo e mi sento anch’io responsabile di tanta incuria. L’asciugamano sulla bancarella di Roma mi ha dato un moto di ribellione troppo grande. E’ strano
    un evento in sé piccolo scuote la coscienza molto più di fatti eclatanti. Questo è il tempo per agire.

    Rispondi
  3. Antonello Ferraro

    E’ difficile trovare le parole giuste per un giusto commento. Siamo davanti ad un’icona del degrado e del menefreghismo stabiese. La cosa drammatica è che non è un’asciugamano ma una pila di asciugamani, evidentemente trafugati più per ingordigia che per necessità. E poi? Con grande ” INDIFFERENZA ” sono stati abbandonati alle bancarelle dei cenci.
    Ai posteri l’ardua sentenza. Antonello Ferraro.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *