La Duchessa d’Aosta Elena d’Orleans

 La Duchessa d’Aosta Elena d’Orleans

di Giuseppe  Zingone

La Duchessa d’Aosta Elena d’Orleans (ricolorata)

Elena d’Orleans duchessa d’Aosta si spense nel suo verde romitaggio di Castellammare di Stabia.
“Erano passate da poco le dieci di quel Mercoledì 24 Gennaio, quando la bara, che conteneva le spoglie mortali, della duchessa d’Aosta, usciva dal portone dell’Albergo Reale Quisisana. Il feretro portato a spalla da quattro gentiluomini, era seguito dal piccolo duca Amedeo, dalla mamma Irene di Grecia e dalla zia Anna di Borbone Orleans con le figlie Margherita e Maria Cristina. Seguivano un piccolo gruppo di dame e di gentiluomini che, nei tempi passati, avevano fatto parte della corte ducale. Erano anche presenti alcune suore. Intorno una folla discreta assisteva, reverente e commossa. Il feretro prima che venisse posto nel carro funebre, fu di nuovo benedetto dal parroco della chiesa della Maddalena, don Salvatore Esposito e da Padre Pasquale del convento di Pozzano. Quindi si formò il corteo funebre che mosse lentamente verso Napoli”.
La vita: Nel 1895 sposò Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, dal quale ebbe due figli. La duchessa d’Aosta soggiornò a lungo col marito nella Reggia di Capodimonte a Napoli, influendo notevolmente sulla vita intellettuale della città partenopea. Rimasta vedova, visse ritirata sempre a Capodimonte ed infine a Castellammare dove morì. Non amata dal Duce il quale l’accusava di farsi ritrarre nei suoi viaggi in Africa assieme alle popolazioni locali, pretese ed ottenne pubbliche scuse dal segretario del Partito Fascista Achille Starace. Elena fondò l’Opera Nazionale di Assistenza all’Italia Redenta e viaggiò a lungo in Africa, Asia ed Australia. Alcuni dei suoi libri “Viaggi in Africa”, “Verso il sole che si leva”, “Vita errante”, “Attraverso il Sahara”. Dal 1911 al 1921 fu Ispettrice Generale della Croce Rossa Italiana. Ricevette una medaglia d’argento al valor militare, tre croci al merito di guerra. Nel 1947 donò alla Biblioteca Nazionale di Napoli il Fondo Aosta, costituito dalla Raccolta libraria (oltre 11.000 volumi ed opuscoli), ed anche dalla straordinaria Raccolta africana e una notevole Raccolta fotografica.

Gabriele d’Annunzio le dedicò la sesta delle Canzoni d’Oltremare: “La canzone di Elena di Francia

E quegli ch’ebbe stritolato il mento

dalla mitraglia e rotta la ganascia,

e su la branda sta sanguinolento

e taciturno, e i neri grumi biascia,

anch’egli ha l’indicibile sorriso

all’orlo della benda che lo fascia,

quando un pio viso di sorella, un viso

d’oro si china verso la sua guancia,

un viso d’oro come il Fiordaliso.

Sii benedetta, o Elena di Francia,

nel mar nostro che vide San Luigi

armato della croce e della lancia”.

Articolo del Corriere della Sera, di Martedì 23  Gennaio 1951

Elena D'Aosta, Corriere della Sera 23 Gennaio 1951

Elena D’Aosta, Corriere della Sera 23 Gennaio 1951

Articolo pubblicato il 18 Maggio 2012


Per chi fosse interessato alla lettura si consiglia:

Camillo Albanese, La Principessa Beduina, L’avventurosa vita di Elena di Francia duchessa d’Aosta, 272 pag., 2008 Mursia.

Inoltre dall’Archivio storico dell’Istituto Luce abbiamo tratto un breve filmato:

I funerali della Duchessa Elena d’Aosta: una piccola folla di stabiesi intorno al carro funebre e alcuni fotogrammi della splendida terrazza e del portale di palazzo Reale, sono visibili in un breve cinegiornale dell’Archivio Luce.

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