Orchis tridentata

Le orchidee di Quisisana, ventisei diverse specie di bellissimi fiori

Orchis tridentata

Orchis tridentata (foto Ferdinando Fontanella)

Una delle ragioni principali che spinge a viaggiare è senza dubbio il desiderio di scoprire realtà diverse, nuove ed emozionanti. Del resto che senso avrebbe spostarsi da un luogo per visitarne un altro del tutto simile? In quest’ottica le mete preferite dal viaggiatore sono quelle che offrono singolarità culturali, architettoniche, paesaggistiche e naturalistiche.

Visitare la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia significa realizzare, in una certa misura, il viaggio perfetto, tante sono le peculiarità che questo luogo ameno offre. Il Palazzo Reale con le sue architetture (oggi sottoposte ad accurata opera di restauro) è affacciato su uno degli scorci più belli e famosi del mondo: il Golfo di Napoli, ed è circondato da un delizioso parco di secolari castagni, che gradualmente passa alla circostante vegetazione a bosco misto costituita da numerose essenze arboree come il Leccio, la Roverella, il Carpino nero, l’Ontano, l’Acero. Numerose sono le essenze che crescono nel sottobosco: tra tutte ricordiamo l’Elloboro puzzolente, l’erba di San Lorenzo, il Pungitopo, il Ciclamino primaverile e quello autunnale e la Viola. Passeggiare per i viali del parco e per i sentieri del bosco spesso offre la possibilità di fare quelle piccole grandi scoperte che la quotidiana vita urbana nega.

Che emozione scorgere tra la vegetazione una volpe o un riccio, osservare il volo dei pipistrelli che, al tramonto, escono dai loro rifugi per cacciare gli insetti oppure ascoltare lo scrosciare della limpida e fresca acqua che sgorga dalla sorgente di San Bartolomeo. Il momento migliore per visitare i boschi di Quisisana è in primavera*, quando è possibile ammirare lo straordinario spettacolo creato da una splendida fioritura di orchidee: ventisei diverse specie, appartenenti alla interessante famiglia delle Orchidaceae crescono infatti spontaneamente a Quisisana**.

Spesso considerate, a torto, esclusive di località esotiche, le Orchidaceae sono una famiglia a distribuzione prevalentemente tropicale, ben rappresentata anche alle medie latitudini. L’Italia è uno dei paesi più ricchi di orchidee: delle circa duecento specie presenti in Europa e nella regione mediterranea, centoventi sono distribuite su tutto il territorio nazionale. Crescono negli ambienti più disparati, ad altitudini che vanno dal livello del mare fin quasi ai tremila metri. Le orchidee d’Italia sono tutte piante erbacee perenni provviste di organi radicali speciali come bulbi, rizomi o tuberi che consentono alla pianta di superare la stagione invernale in una sorta di “letargo”, durante il quale le gemme, portate dagli apparati radicali, sono protette sottoterra per poi riprendere l’attività vegetativa e riproduttiva quando le condizioni climatiche ritornano favorevoli.

Ferdinando Fontanella
Twitter: @nandofnt

Per una maggiore comprensione del valore delle orchidee di Quisisana, di seguito si riporta l’elenco*** di queste piante correlato da fotografie riprese sul posto.

Le immagini di corredo sono tutte (foto F. Fontanella)

Note: in Campania, le Orchidaceae sono tutelate dalla legge Regionale 40/’94. Pertanto, quelli che avranno la fortuna di incontrare un’orchidea selvatica è bene che non la raccolgano. Anche perché è inutile e dannoso: il solo fiore sfiorisce rapidamente, le piante prelevate dall’ambiente naturale non possono essere coltivate poiché, in genere, non sopravvivono al cambiamento; inoltre, si priva la pianta dell’importante funzione della riproduzione sessuale, mettendo a rischio la sopravvivenza, locale e globale, della specie. Il miglior modo per apprezzare queste piante è, dunque, osservarle nel loro contesto naturale conservando le loro immagini tra i ricordi più belli.

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Testi consultati:

  1. Caputo G., La Valva V., Nazzaro R., Ricciardi M., 1994. La flora della Penisola Sorrentina. Delpinoa, Napoli.
  2. Del Prete C., Tosi G., 1988. Orchidee spontanee d’Italia. Mursia, Milano.
  3. Fontanella F., 2006. Le orchidee di Quisisana.  Peninsula [anno II Ottobre ‘06] pag. 4-9. Globo Communication srl.
  4. Grunanger P., 2001. Orchidee d’Italia. Quad. Bot. Ambientale Appl. n. 11 pag. 3- 80. F .M. Raimondo, Palermo
  5. Guadagno M., 1924. La vegetazione della Penisola Sorrentina (VI Parte) [puntata 1a]. Bull. Orto Bot. Napoli, 7: 67-128.
  6. Nazzaro R., Menale B., Di Novella N., 2000. Le orchidee del parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Pubblitaf, Napoli.
  7. Pignatti S., 1982. Flora d’Italia. Edagricole, Bologna.
  8. Rossi W., 2002. Orchidee d’Italia. Quad. Cons. Natura, 15, Min. Ambiente – Ist. Fauna Selvatica.
  9. Sguazzin F., Glerean R., 1985. Orchidee d’Italia. Lorenzini, Udine.

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  • * Tutte le orchidee che crescono a Quisisana fioriscono nel periodo primaverile fatta eccezione per Spiranthes spiralis (Linnaeus) Chevallier che fiorisce nel periodo autunnale (settembre – ottobre).
  • ** Le notizie di ordine floristico e le foto, rese pubbliche in questo articolo, sono state ricavate da appunti stesi nel corso di escursioni effettuate nell’arco temporale 2004 – 2011, sui monti che sovrastano la città di Castellammare di Stabia e più precisamente nei boschi che si estendono dal palazzo reale di Quisisana al santuario della Madonna della Libera.
  • ***La nomenclatura usata nell’articolo segue: Rossi W., 2002. Orchidee d’Italia. Quad. Cons. Natura, 15, Min. Ambiente – Ist. Fauna Selvatica.
  • ****In alto lungo il sentiero che da Quisisana porta all’Acqua dei Porci.

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