La toponomastica dimenticata di Quisisana e del Faito

articolo di Maurizio Cuomo

Durante le attività svolte sul campo con gli “Escursionisti stabiesi” (gruppo di studio e di ricerca promosso da liberoricercatore.it),  a volte da una semplice chiacchierata con pastori e contadini locali, non di rado abbiamo raccolto informazioni utili che ci hanno permesso di recuperare l’antica toponomastica dimenticata.

La calcara allo Scurolillo (foto Maurizio Cuomo)

La calcara allo Scurolillo – toponomastica locale (foto Maurizio Cuomo)

‘O Ponte ‘e Gibberne, ‘a Vena de’ briganti, dint”e Mandrie, sono solo alcuni dei tanti toponimi caduti in disuso, con i quali venivano identificate per voce di popolo, specifiche località oggi purtroppo, divenute anonime. Un lavoro prezioso e mai banale, quello da noi svolto in questi anni, utilissimo a ritracciare memoria e vissuto di alcune località stabiesi, oggi, poco frequentate e a dir poco dimenticate.

Conscio che il presente tema possa interessare gran parte dei nostri lettori, ed estremamente convinto che il “vissuto” debba essere sempre e comunque preservato a futura memoria, a seguire vi propongo una carrellata di toponimi locali, rintracciati e suffragati (come si suol dire “nero su bianco”) da un antico Decreto Reale del Regno delle Due Sicilie, risalente al 18211.

Decreto Reale del Regno delle Due SicilieDecreto Reale del Regno delle Due Sicilie

Decreto Reale del Regno delle Due Sicilie


Toponomastica di alcuni fondi delle Selve di Quisisana e di Faito

Tuoro, Goffa, Pendolo, Fontanella, Castello, Fondale, la Rita, Pallottola, Mormite, Bosco Grande, Santillo, Bosco di Mortale, Bosco della Ripa, Bosco lo Scurolillo, Monte, Lavena, Rivo Morto e la Goffa, Polverosa, Pantano de’ Cerchi e lo Strimolo, Selva dell’Acqua de’ Porci, Acqua del Lapillo, Grotta del Lauro, Selva di Collelapillo, Cugnolo della Puzzolana, Selve dette Collo e Fosse delle Nocelle, Colle, Piattello, Campo, Cisterna e Vene delle Gatte, Citarella, Sandarato, S. Andrea, Pantana e Pantanella, Cepparica.

La sequenza in lettura di questi toponimi dimenticati, a tratti melodiosa e dal sapore antico, arricchisce le nostre conoscenze e rivendica, a mio personale modo di vedere, l’attenzione perduta nel tempo. In sintesi: “E’ bene sapere che una vasta zona collinare di Castellammare è denominata Quisisana, ma è ancor meglio ricordare che un tempo questo luogo veniva identificato (e più dettagliatamente frazionato) in numerosi altri posti più specificamente denominati”.


Note:

  1. Collezione delle Leggi e de’ Decreti Reali del Regno delle Due Sicilie, anno 1821. Semestre I (da gennaio a tutto giugno). Napoli dalla Real Tipografia del Ministero di Stato degli Affari Interni. Pag. 130.

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