Tipi da spiaggia

Tipi da spiaggia
( cronaca estiva di tre giorni di mare )
di Corrado di Martino

Tipi da spiaggia

Tipi da spiaggia

Primo giorno:

Anche quest’anno sono arrivate finalmente le ferie e, come sempre faccio, trascorro le prime giornate al mare da solo. Per accostumarmi alla calca, rumorosa e cangiante, mi concedo appena un’ora di esposizione ad essa. Con la bicicletta, compagna silenziosa e devota, torno al vecchio lido che frequento da oltre quarant’anni. Si intenda la bicicletta è silenziosa, perché è ben oliata, una fedele compagna se non è ben lubrificata può tradirti sul più bello. Alla biglietteria, la solita domanda -è da solo?- ed io, la solita risposta –direi di sì!-; ripongo con cura la bici fra moto di grossa cilindrata, robuste e minacciose, sicuro che la rispetteranno per l’evidente anzianità e, mi porto in spiaggia, prendo un lettino per il sole, mi immergo fra la folla. Aaah che bello ritemprarsi dopo un anno di lavoro al sole della “nostra bella Castellammare” (siccome, è mia opinione, che questa espressione sia ormai lisa e sfinita, da ora in poi la citerò come fanno i giovani, con l’acronimo: “nbc”). Mi spargo la crema, mi ungo, mi spruzzo, mi aspergo infine mi stendo, aaah che malavita! Luana, Noemi, Rihanna, Bradpitt, vengono redarguiti da mamme tatuate fino nei posti più segreti, affinché mangino la parmigiana di melanzane: fatta dalla nonna Catella. Un abbronzato forzuto, ricco: di bicipiti, tricipiti, deltoidi e pettorali, stipato fino all’inverosimile di chocoproteina, carnetina, polvere di creatina ecc, ecc. si esibisce in un’ardita verticale. Il collo si gonfia, il trapezio si mostra in tutta la sua povertà intellettuale, il volto si trasforma; sembra che esploda, poi, via una capriola e su di nuovo in piedi, mostrarsi come un pavone. Le ragazzine in tanga applaudono; mi sono perso qualcosa, bah!? Il fusto si lancia in una rincorsa disperata verso il mare, travolge Noemi e Luana, mentre Bradpitt gli ricorda l’incerto lignaggio, fa capovolgere il tegame con la parmigiana, Rihanna gli bestemmia i morti. Un salto altissimo, una vergognosa panciata, viene fuori dall’acqua con la faccia da cretino e la povera tartaruga arrostita dal tuffo di pancia. Riprendo la mia bicicletta, saluto e vado via…

Secondo giorno:

Sono appena arrivato in spiaggia, prendo il lettino e, con attenzione mi tengo lontano: dal forzuto, già all’opera; da Noemi e famiglia; stavolta scelgo un posto meno esposto. Aaah mi stendo al sole, già godo per la mia seconda giornata al mare, che spero sfili più tranquilla della precedente, mi aggiusto il costume, un casto bermuda colorato, vecchio di due anni. E’ passata quasi mezz’ora, tutto è tranquillo, tiro il pantaloncino un po’ giù sulla pancia e un po’ su sulle cosce, per non incorrere nella incresciosa abbronzatura del ciclista, mi godo il sole della “nbc”. Il gracchiare stereofonico, dei passi di qualcuno sul brecciato, mi attiva l’attenzione acustica, seguo questo rumore di passi pesanti e cadenzati, cercando di capire chi si avvicina. Una voce di donna con ira, dice “che spettacolo osceno, bambini non guardate!!”. Mi giro a guardare chi è che ce l’ha con il mio modo di indossare il costume? Noto una donna oltre le 200 libbre , con un vestitino bianco, impietosamente traforato, che denuncia l’invasione della buccia d’arancia, che va via verso la battigia tenendo per mano due grossi bomboloni quindicenni grassi come lei che ridono come se fossero imbecilli. Tuttavia, noto anche che i due giovani trichechi guardano oltre me, e la mamma al più grosso “Pimpirino, ti ho detto di non guardare!”. Sfidando la cervicale, torco il collo per capire di cosa si tratta, capisco subito! Sul lettino, a pochi passi da me due appassionati innamorati, intrecciati l’uno all’altra, si baciano in maniera sconcia, mentre il resto della spiaggia pensa a se. Yoga, Kamasutra e giornate intere trascorse su Youporn; guidano il misto di Sumo e Lotta Greco-Romana che impegna i due giovani, in tutti i laghi, in tutti i luoghi. Individuo una gamba di lei, un polpaccio di lui, quella è la mano sinistra, di lei, no di lui, quella, è la mano sinistra di lei! Le destre dove ce l’hanno? Parbleu, sono lì in basso a cercare qualcosa di nascosto, ma ormai noto ad entrambi. Insomma, questi due continuano fottendosi (fottendosene, sarebbe stato più appropriato) di tutto e di tutti; ho passato, i cinquanta, anche se da poco, raccolgo le mie cose, guadagno l’uscita, spero che almeno domani mi vada meglio…

Terzo giorno:

Oggi non mi lascio fregare, controllo dove si esibisce Maciste; controllo dove Bradpitt e cugine mangiano pane e puparuoli, controllo dove sono i due amanti in lettino e mi stendo da tutt’altra parte. Eccoli, ci sono tutti: il culturista, i nipoti di nonna Catella, i contorsionisti del sesso d’agosto. Deciso! Oggi me ne sto di qua! Aaah come è accogliente il sole della “nbc”. Mi spargo le creme, indosso il cappellino, accendo il lettore MP3, indosso le cuffie stereo, prendo un libretto che ho comprato su Schopenhauer, e leggo: “l’apice della vita emozionale si raggiunge quando si lascia libero Eros di esprimere se stesso senza porsi domande”; è stato qui accanto a quei due anche lui, ieri, chissà?

Il mio lettore MP3 trasmette I feel good; James Brown, ne sapeva una più del diavolo! Aaah, “che malavita”, penso; so good, so good continua James fino alla fine. Arrivano i miei nuovi vicini: lei alta, bionda, capelli ricci che le contornano il viso da madonna fiorentina, due occhi azzurri dove perdersi senza mai più ritrovarsi, glamorous.. Lui, niente di che, catenina d’oro come l’ancora del Sant’Andrea, la cianciola di mio nonno, stempiato, brizzolato, faccia stronzo! “Magari non danno fastidio” penso; “magari se ne stanno buoni, buoni a prendere il sole della “nbc”..” penso. Mi stendo, senza riuscire a cancellare quegli occhi azzurri dalla mia mente; ma, anche se da poco, ho passato i cinquanta, penso: – faccio una doccia! – Mentre il ganzo dorato è al telefonino, la bionda si sparge languida sul prendisole. “Allora quelle fatture sono arrivate, chiama la segreteria e sollecita i pagamenti!” ordina il tipo a qualcuno al telefono. “Prova a telefonare in ditta, digli che non possiamo più aspettare, entro domani voglio la merce o cambio fornitore; ah! Hai chiamato la banca..? Come l’assegno era scoperto? Ma è possibile che devo fare tutto io?!”. Lei, novella Barbara Puglisi, attende chissà cosa. In diciotto minuti trenta telefonate, ad ognuna una cazziata, ad ognuna una imprecazione, ad ognuna di esse gli occhi di lei mi penetravano nella carne, come un affilato quadrello. Non, riesco a starmene per i fatti miei, e fra una telefonata e l’altra chiedo all’incatenato “salve, si sta bene nella “nbc”, vero? Da quanto tempo è qua, quanto resterà?” E via una telefonata, terminata la quale continuo “quanti anni ha?”, “ventotto” replica lui. “E no caro mio” gli dico; “così non arriverai ai quaranta”; la bionda creatura annuisce sconsolata, il mio lettore MP3 manda un brano di Vasco, E lo sai che scateni tu, dentro di me! Ma, anche se da poco, ho passato i cinquanta, raccolgo le masserizie e vado via, aspettando le impressioni di settembre del mio amico Giuseppe.

2 pensieri su “Tipi da spiaggia

  1. Antonello Ferraro

    Una testimonianza autentica di come una magica giornata al mare si possa trasformare in una terribile tortura. All’inizio di agosto ho trascorso da solo una mattinata al mare nella “nbc” e la fatica più grande è stata quella di trovare un metro quadrato di spiaggia libera dai mozziconi di sigaretta. E la chiamano estate, questa estate….!
    Antonello Ferraro.

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  2. GAETANO

    Articolo originale e veritiero.. Se ne potrebbe fare uno anche ambientato su un treno…costretti ad ascoltare conversazioni altrui, magari a voce alta…cosa odiosa. Che maleducazione c’è in giro oggi.
    Comunque complimenti per la narrazione!!

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