Il fedele… infedele

Il fedele… infedele

Il fedele infedele

Il fedele infedele

Questo fatterello che sto per narrare, per l’epoca in cui si svolse e per le persone coinvolte, credo abbia una valenza abbastanza delicata. Farò quindi in modo che difficilmente si possano individuare i luoghi e le persone interessate. Ai tempi della mia fanciullezza le famiglia cambiavano casa con una frequenza stupefacente. Basta dire che nei primi 15 anni della mia vita ho abitato in sei appartenenti diversi e in diverse zone della città. Ciò vuol dire che circa ogni due anni io cambiavo casa, rione …e Parrocchia. Poiché ero uno che si faceva voler bene, ubbidiente, simpatico e che ispiravo una certa fiducia, i parroci con i quali venivo in contatto, incauti!, si fidavano di me. In una di queste Parrocchie tutti gli anni si festeggiava un Santo (di cui non ricordo il nome) e per tradizione, in quei giorni, il parroco faceva fare dei piccoli panini che poi distribuiva ai più assidui frequentatori delle funzioni religiose. Fra questi frequentatori c’era una giovane e bella signora che abitava poco distante, il cui marito era un sergente della Regia Marina imbarcato su una nave da guerra. In quel periodo era in corso una vertenza politica-militare fra la Cina e il Giappone e le potenze occidentali (Francia, Inghilterra, Italia, ecc.) per evitare che l’incendio si espandesse nei Paesi vicini e per fare da pacieri, mandarono colà una flotta di guerra. Guarda caso, su un nostro incrociatore inviato laggiù era imbarcato il marito della signora di cui sopra. Nel giorno della festa di cui ho detto, il parroco mi affidò un pacchetto con un numero consistente di quei panini che, proprio perché piccoli, erano attaccati l’uno agli altri in file parallele. E mi ordinò: “Portali alla signora!” A questo punto l’istinto fellonesco che, poco o tanto, alberga nell’animo di ognuno di noi, in un lampo si fece spazio nella mia testolina e… nel mio stomaco, sempre mezzo vuoto e mai mezzo pieno. Il breve “pari e sparo” che fecero fu il seguente:… “se ne sottraggo una fila chi vuoi che se accorga!?”. Il gesto furtivo fu più rapido del pensiero, ma mi accorsi che l’operazione incontrava qualche difficoltà. Aprii completamente il pacchetto per vedere quale era l’ostacolo, e mi trovai fra le mani un foglio di quaderno, che era, come una fetta di salame, sistemato fra i panini stessi. In esso il parroco fissava l’ora di un appuntamento, che suppongo fosse per una intima confessione! Lestamente e furtivamente così come l’avevo svolto, riavvolsi il pacchetto e con una faccia da ingenuo impunito lo portai alla signora. Cosa avrà letto costei nei miei occhi smaliziati ed ingenui allo stesso tempo? Mah!… …Intanto il marito, in mari lontani, compiva la sua missione di guerra! Forse anche in lei, in quei momenti, si combattevano due sentimenti: il desiderio e la fedeltà. Chi vinse? Io credo di saperlo, ma non ve lo dico!

Gigi Nocera

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