Antiquarium Stabiano (foto Ferdinando Fontanella)

Antiquarium stabiano

Antiquarium stabiano

a cura del prof. Giuseppe D’Angelo

Antiquarium Stabiano (foto Ferdinando Fontanella)

Antiquarium Stabiano (foto Ferdinando Fontanella)

In esso erano custoditi reperti provenienti dagli Scavi Archeologici effettuati a partire dal 1950. Si tratta di circa 8.000 oggetti, di cui circa la metà sono pertinenti a corredi funerari provenienti dalla necropoli di Via Madonna delle Grazie. Sepolture, cioè, che si riferiscono all’abitato arcaico e preromano dell’antica Stabiae, probabilmente localizzato sulla collina di Varano, poiché nei livelli sottostanti Villa S. Marco furono ritrovati dei frammenti di ceramica greca risalenti al IV sec. a.C.

Antiquarium Stabiano

Antiquarium Stabiano

Tra i reperti prevale la ceramica ad impasto nerastro, vasi di bucchero, amuleti di importazione orientale, ceramica corinzia, attica, ceramica campana a figure rosse e a vernice nera. La restante parte di reperti è costituita da affreschi, stucchi, vasellame da cucina, lucerne, anfore, attrezzi agricoli e decorazioni architettoniche. Da notare, al centro della sala IX, la ricostruzione del rarissimo carro agricolo ligneo proveniente dal quartiere rustico di Villa Arianna.

L'Antiquarium

L’Antiquarium


P.S.: a far data dal 5 giugno 2020, i reperti “detenuti” per anni nei locali umidi e fatiscenti, dell’antiquarium stabiano, preclusi peraltro alla pubblica fruibilità, sono stati trasferiti nel Palazzo Reale di Quisisana, nuova sede intitolata al preside Libero D’Orsi (M. Cuomo).


Visualizza articolo di aggiornamento:

Il Museo Archeologico di Quisisana è in allestimento


Per ulteriori approfondimenti si consiglia la lettura della
Piccola guida Antiquarium Statale Scavi di Stabiae
presente in Stabiae-book, rubrica a cura di Gaetano Fontana.

3 pensieri su “Antiquarium stabiano

  1. Enzo Cesarano

    Distruggere la memoria equivale a distruggere la base della propria identità e della propria continuità nel tempo. La memoria storica è un diario, siamo ciò che ricordiamo di essere stati.

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    1. Giuseppe Zingone

      Caro Enzino, Io un paio di soluzioni le ho: 1) Interriamoli di nuovo magari in una cassa ben protetta, fra qualche migliaio d’anni saranno apprezzati di più. 2) Devi sapere che a Londra qualche mesetto fa con i reperti etruschi hanno realizzato una mostra visitata da migliaia di turisti in pochi giorni. Doniamoli a loro almeno sanno come usarli.

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  2. Giovanni Giandomenico

    Orgoglioso, perché negli anni 50 il preside d’Orsi portava, noi studenti delle Medie, a iniziare i primi scavi con i cucchiai da cucina, dopo subentrarono muratori e altri.
    Vorrei sottolineare che è vero pensare al nostro passato, ma per candidarci come città italiana per la cultura, deve preoccuparci il presente. In massima parte il cittadino stabiese non ama la propria città e non viene fatto nulla per educarlo.

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